Supryaha avrebbe dovuto combattere per l’Ucraina, ma la Sampdoria lo ha salvato dalla chiamata alle armi. La rivelazione di mister Giampaolo.
Mentre la guerra tra Russia e Ucraina continua senza esclusione di colpi, in una Genova lontana (ma vicina) al conflitto c’è Vladislav Supryaha, che in patria ha lasciato ricordi e famiglia. E che ora gioca per la Sampdoria, ma che avrebbe potuto, per un questione di tempismo a tratti incredibile, imbracciare un fucile e andare a combattere contro i russi.
Lo rivela Marco Giampaolo nella conferenza stampa precedente ad Atalanta-Sampdoria, parlando proprio del conflitto in Ucraina e della situazione delicata che riguarda il suo attaccante classe 2000. Arrivato a Genova proprio nei primi giorni di febbraio, Supryaha ha sfiorato, per una questione davvero di giorni, di ritrovarsi nella capitale ucraina (giocava per la Dinamo Kiev) allo scoppio del conflitto. E quindi di venire arruolato per difendere, come milizia cittadina, la sua patria.
Supryaha e la guerra in Ucraina: la Sampdoria gli ha permesso di non imbracciare un fucile
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Guerra Russia-Ucraina, Supryaha poteva andare a combattere
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Mister Giampaolo ha fatto sapere che la Sampdoria è stata molto vicina al ragazzo in questi giorni. Supryaha ha pubblicato sui social foto e post pro Ucraina e anche un appello al Premier Mario Draghi e al governo italiano. Ma nel frattempo continua ad allenarsi, rassicurando di stare bene:
Innanzitutto l’attenzione del mondo va alla situazione in Ucraina, è una miseria assoluta nel 2022. Poi sì con noi c’è Supryaha che penso abbia evitato anche la chiamata all armi perché se fosse rimasto lì avrebbe dovuto imbracciare un fucile come stanno facendo tutti lì dai 18 ai 60 anni. Con Supryaha abbiamo parlato anche grazie ad un interprete, chiedendogli come stesse lui e la sua famiglia, quale fosse il suo stato d’animo. Chiaramente è preoccupato per la sua famiglia ma ci ha rincuorato e ha rincuorato anche se stesso
Supryaha ha solo 21 anni, ma rientrerebbe precisamente in quel range di persone arruolabili per combattere e difendere l’Ucraina. Per un soffio ha sfiorato di dover imbracciare un fucile, mentre grazie al suo arrivo a Genova potrà continuare ad inseguire un pallone di calcio. Il suo pensiero naturalmente va alla sua famiglia, alla sua terra e alla sua gente. Ma intanto la Sampdoria, praticamente, gli ha evitato di dover andare in guerra.