Massimo Ferrero parla ancora della cessione della Sampdoria a Matteo Manfredi e di come siano finiti i sette anni da presidente (2014-2021)
Massimo Ferrero è tornato a parlare della Sampdoria. Dopo essere ripartito dalla Ternana, anche senza un ruolo definito all’interno dell’organigramma, è tornato sul discorso relativo alla cessione del club a Matteo Manfredi nel 2023 e non solo. E lo ha fatto in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il tema è sempre quello: mi hanno defraudato. Lo dice apertamente, senza giri di parole, rispondendo alla domanda su quando avrebbe incassato dalla cessione della Sampdoria:
Zero. Mi hanno defraudato. Manfredi è stato bravo all’inizio a raccontare storie, ma non ha capito che deve esserlo alla fine.
Manfredi stesso ha descritto la situazione della Sampdoria come “devastata da chi ci ha preceduto”, frase a cui Massimo Ferrero ribatte in modo netto. Affermando di avegli lasciato un club “meraviglioso e organizzato”:
Ma come si permette, ‘sto Manfredi? Non dica falsità su di me. Gli ho lasciato un club meraviglioso, organizzato. Io non mi permetto di parlare come lui. Ha trovato un investitore che gli ha dato 100 milioni, io con una cifra del genere avrei vinto la Champions. Non si dicono le bugie: gli ho lasciato la Primavera al top, la squadra femminile, spogliatoi e campi sportivi appena rifatti, Casa Samp. E ha tagliato il nastro lui. Quando parli di Ferrero sciacquati la bocca e fatti il segno della croce. Signor Manfredi, è andato in Serie C! Ma come si permette…
Cessione Sampdoria, Massimo Ferrero: posso guardami allo specchio
Gazzetta – Cessione Sampdoria, Massimo Ferrero: Manfredi mi ha defraudato. Gli ho lasciato un club meraviglioso e lui è andato in Serie C!
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C’è stato, poi, il periodo delle minacce. Dei proiettiili, delle teste di maiale. Un periodo che Ferrero ha vissuto così:
So che posso guardami allo specchio. Io ho paura solo dell’amore: quando ti innamori diuna donna che ti fa soffrire è come una coltellata. Dell’odio non me ne frega niente, un sentimento che appartiene agli insicuri. Anzi, mi faccia mandare un messaggio a quelli che mi spedirono una testa di maiale dicendo che la prossima sarebbe stata la mia: non potevate mandarmi qualche bistecca? So’ tanto bone!
Anche con Claudio Ranieri, nel 2021, l’addio fu piuttosto burrascoso:
Lo stimo molto, è un bravo signore. Ma non ho capito perché ce l’abbia con me, non è elegante parlare male. O mi teme, o mi vuole bene. Abbiamo un rapporto di amore-odio. Chiese tanti soldi che non potevo dargli, se non all’inizio. Poi ha fatto bene ma non mi era possibile aumentare l’offerta. La Samp ha tenuto sempre in ordine i conti.
Infine, Ferrero continua ad affermare che con il rischio del fallimento non c’entrava niente. Fu opera, secondo, lui, di chi arrivò dopo, con un riferimento chiaro a Marco Lanna:
E io non c’entro niente, successe due anni dopo che andai via. Quando al mio posto arrivò un signore che io non ci avrei messo mai, nemmeno ricordo il nome. Sì… Lanna, porta pure sfortuna: a Roma regalò un rigore nel derby contro la Lazio per un mani assurdo. Esonerò D’Aversa che aveva vinto il derby ef atto 23 punti nel girone d’andata (erano 20, ndr), firmando un triennale da cifre blu a Marco Giampaolo. Quasi 8 milioni buttati via. Si sono salvati per il rotto della cuffia. Alla fine della stagione dopo, è cominciata l’agonia di Manfredi