Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha fatto una pessima figura al funerale di Pelè, scattando dei selfie con la salma alle spalle: su Instagram la spiegazione
La morte di Pelè ha toccato tutto il mondo del calcio e non solo. Il brasiliano ha rivoluzionato il modo di giocare, portando il livello in un punto in cui pochi – per qualcuno nessuno – si sono avvicinati. Dopo la scomparsa del 29 dicembre la salma è stata esposta allo stadio Vila Belmiro di Santos ed è qui che Gianni Infantino ha fatto una bruttissima figura.
Il presidente della Fifa, già nel mirino dopo la presenza dell’amico Salt Bae alla premiazione dell’Argentina in Qatar, si è macchiato di un gesto di pessimo gusto. Più volte il numero uno del massimo organo mondiale del calcio è stato ritratto mentre concedeva dei selfie a pochi metri dalla salma di Pelè.
Le foto, ovviamente, hanno fatto il giro del web, scatenando indignazione e molte critiche. A poco sono servite le spiegazioni di Infantino, che ha affermato che uno degli ex compagni di Pelè gli avrebbe chiesto di farsi un selfie. Chi lo abbia chiesto poco importa, rimane la caduta di stile del presidente.
Funerali Pelè: le spiegazioni di Infantino
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Queste le scuse fatte sul proprio profilo Instagram:
Sono costernato dopo essere stato informato delle critiche da parte di alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia. Vorrei chiarire che sono onorato del fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie tutti insieme ma non sapevano come farlo. Allora per essere d’aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e ho scattato la foto di tutti noi.
Se essere d’aiuto ad un compagno di squadra di Pelé crea critiche sono felice di prenderle e continuerò ad essere d’aiuto dove posso a chi ha contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio. Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo.
Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere quanto ha detto. La cosa più importante in ogni caso è rendere omaggio al re Pelè, e mentre ho umilmente suggerito che in tutte le nostre 211 federazioni affiliate almeno uno stadio o un luogo di calcio sia intitolato a lui, daremo l’esempio dando al campo nella nostra sede il nome ‘Estádio Pelé – FIFA Zurigo.
Un abbraccio e viva o Rei.