Sampdoria-Salernitana, lunga protesta de La Sud contro il sistema calcio nell’intervallo del playout al Ferraris: gli striscioni
Nell’ultimo mese, tra il caso Brescia che ha sconvolto la Serie Bkt e, i fallimenti e le non iscrizioni di varie squadre come la Lucchese e la Spal, sono emerse tante storture del calcio italiano, che sta ricevendo accuse da più fronti. La tifoseria della Salernitana, ad esempio, da settimane protesta contro il sistema del pallone moderno, proprio per il caos in cadetteria, additando anche tra le responsabilità un presunto favoritismo verso la Sampdoria.
La cui tifoseria, però, è sempre stata in prima linea per evidenziare ciò che di contorto c’è nel calcio italiano di oggi. E ne ha dato una poderosa prova proprio all’inizio del secondo tempo del playout giocato dai blucerchiati contro la Salernitana. Per cinque minuti La Sud ha dato vita a una protesta che ha occupato tutta la gradinata, in primis con il canto del classico coro che si oppone alle autorità e al “calcio moderno”.
Il messaggio principale è contenuto nel triplo striscione appeso tra la parte alta della Sud e quella bassa: “È da sempre che ve lo diciamo, questo è il sistema calcio di m… che avete creato. E sono sempre i tifosi a pagare“. Nel mezzo, un lungo elenco che ha occupato tutta la gradinata inferiore delle problematiche e criticità che il tifo organizzato della Sampdoria rinfaccia alla Figc e al governo del calcio italiano: “presidenti e dirigenti truffatori”, “società in continuo fallimento”, “divieti e repressione”, “procuratori rivoltosi per calciatori mercenari” sono solo alcune delle scritte che sono comparse nella Sud.
Sampdoria-Salernitana, la Nord fa eco alla protesta de La Sud: “Sono sempre i tifosi a pagare”
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Anche la Nord blucerchiata ha appeso due striscioni, con la scritta: “Sempre sulla nostra pelle, sempre i tifosi a pagare”. Un gesto che ha fatto eco alla protesta de La Sud. Che, oltre alla denuncia contro le storture, mostra anche vicinanza ed empatia a tutti quei tifosi che stanno subendo sulla propria pelle le conseguenze di tutto ciò.
A cominciare dai bresciani, che per alcune decisioni di Massimo Cellino stanno vedendo la loro squadra del cuore scomparire dal calcio professionistico. Così come per i sostenitori della Lucchese, della Spal e di tutte le altre che, nel calcio italiano, stanno vivendo situazioni di disagio. Anche, volendo, per i rivali odierni salernitani, che hanno subito il rinvio del playout contro il Frosinone a biglietti già acquistati, vivendo un mese nell’incertezza esattamente come i sampdoriani. I quali si sono fatti portavoce di una protesta in favore di tutti i tifosi d’Italia, vittime del caos che ha coinvolto, oggi e in passato, il calcio nel nostro paese.