La Sampdoria in tre scatti: la sofferenza di Mancini, la gioia di Lombardo e la “sfida” di Matteo Manfredi
Una grande sofferenza per tutti. Per Andrea Mancini in particolare che ha vissuto la partita lontano da tutto, da tutti. In alto, in quella che una volta era la Tribuna Superiore. Da solo, passeggiando nervosamente avanti e indietro. Arrabbiandosi, applaudendo. Sorseggiando un po’ d’acqua.
Un primo tempo vissuto così. Una ripresa vissuta un po’ dentro (in uno sky box ancora invenduto dal marketing blucerchiato) occupato anche da Salvatore Foti espulso nel tunnel a fine primo tempo. Foti sempre al telefono, Mancini sempre in piedi, quasi mai seduto. Ma dentro resiste poco, meglio tornare fuori e continuare a vivere la partita a modo suo…
Sampdoria, la passione di Mancini e Lombardo

FOTO – Sampdoria, la sofferenza di Mancini, la gioia di Lombardo e la “sfida” di Matteo Manfredi
E a modo suo l’ha vissuta anche Attilio Lombardo. Prima sulla panchina esterna, quella aggiuntiva. Sempre pronto a incitare la squadra, tutti i singoli. Sul pareggio di Francesco Conti è come se fosse in campo per davvero. Ci entra, esulta con le due braccia alzate al cielo.
Poi ancora, nel finale, quando siede invece in panchina al fianco di Angelo Gregucci in assenza non solo di Foti ma anche di Nicola Pozzi. Attilio è dentro come non mai con tutto il suo cuore, con tutto dentro questa Sampdoria…
Sampdoria, la presenza di Matteo Manfredi scatena i tifosi

Gol Sampdoria (1-1): esultanza Attilio Lombardo (collaboratore tecnico Sampdoria)
FOTO – Sampdoria, la sofferenza di Mancini, la gioia di Lombardo e la “sfida” di Matteo Manfredi
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Matteo Manfredi ha scelto la partita sbagliata per tornare al Lugi Ferraris. Il clima si sa, si conosce. La Sud non lo vuole più vedere. Non vuole più vedere l’attuale proprietà.
E non è bastato nemmeno il profilo basso. Nessuno era a conoscenza della sua presenza allo stadio fino a quando da La Sud ha cominciato a intonare contr5o di lui e piano piano a svuotarsi cercando di raggiungendo, riuscendosi, il settore della tribuna. Attimi di tensione per fortuna rientrati anche grazie alla decisione anticipata di uscire subito dallo stadio e fare ritorno a casa.
Se era una “sfida” è andata male. Com’era andata male per Massimo Ferrero. Se non lo era, allora, ha peccato di grande ingenuità. Poteva andare a Palermo, anche a Padova. Non certo a Genova…



