A Marsiglia la squadra è stata costretta a rinviare la partita con il Rennes dopo essere stata presa d’assalto dagli ultrà: 25 arresti
A Marsiglia si è vissuta una giornata di autentica follia, con i giocatori che sono stati assaliti dai tifosi nel giorno in cui si sarebbe dovuto giocare la partita contro il Rennes. La tifoseria, tra le più calde d’Europa, ha preso di mira sia la sede del club con fumogeni, petardi e fuochi d’artificio, che il centro sportivo. Penetrando fino agli spogliatoi, finendo anche per colpire il difensore spagnolo Alvaro Gonzalez con una sassata.
I momenti di follia sono iniziati già dalla mattina, con l’apparizione di alcuni striscioni ostili. Poi, verso le 14:30, il tutto è degenerato quando un corteo di tifosi si è presentato al centro di allenamento, scaraventando transenne contro il cancello. In cinquanta, circa, hanno fatto irruzione dando fuoco a tre alberi, arrivando nello spogliatoio e aprendo anche la valigia del tecnico Villas-Boas.
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Da tempo a Marsiglia il clima è diventato pesantissimo. La squadra si trova settima in classifica dopo un pareggio e tre sconfitte. Il malcontento, però, è generato anche dall’ostilità dei tifosi verso la proprietà americana, ma soprattutto verso il presidente Eyraud, considerato non all’altezza.
Gli ultrà più caldi sono arrivati anche a lamentarsi dei dipendenti marsigliesi, troppo di malumore dopo le sconfitte, quindi poco produttivi. A questo poi si aggiungono le liti nello spogliatoio, su tutte quella tra Thauvin e Payet, e l’addio a fine stagione – già annunciato – di Villas-Boas.