Indagato il presidente della Figc Gabriele Gravina: le accuse mosse dalla Procura di Roma sono di autoriciclaggio e appropriazione indebita
Altro caos in Figc. Il presidente Gabriele Gravina è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per i reati ipotizzati di autoriciclaggio e appropriazione indebita. La notizia è arrivata a conclusione di una giornata molto fitta, con il numero uno federale finito sotto indagine in seguito agli illeciti emersi dal dossier acquisito abusivamente dal tenente della Finanza Pasquale Striano.
Gravina, come riporta La Gazzetta dello Sport, nel pomeriggio di ieri (mercoledì 7 marzo, ndr) si è presentato a piazzale Clodio insieme agli avvocati Fabio Viglione e Leo Mercurio per sostenere l’interrogatorio. Qui il numero uno federale ha portato diverse prove che lo scagionerebbero dalle accuse. Che sono relative al bando dei diritti televisivi della Lega Pro del 2018, all’acquisto di libri antichi mai conclusa e di una casa a Milano per figlia e compagna.
Figc, le circostanze delle indagini su Gravina
Figc, indagato Gabriele Gravina: autoriciclaggio e appropriazione indebita
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Secono i pm le circostanze potrebbero essere collegate a un unico giro di denaro. L’ipotesi è che l’appalto per i diritti tv non sia stato concesso con regolarità. Striano e Laudati sostengono l’esistenza di una tangente realizzata con la falsa vendita dei libri dal valore superiore al milione, di cui Gravina avrebbe trattenuto la cifra per le opzioni.
In seguito all’interrogatorio Gravina ha ribadito di sentirsi una vittima. Pronta a tutelare la propria immagine, con tanto di riferimento a “mandanti”. Il numero uno pensa, dunque, di essere una vittima non casuale del dossieraggio emerso da Perugia, con un disegno architettato per danneggiarlo.