Anche l’ultima speranza per la Lucchese sembra andata in fumo, nessun acquirente intervenuto e il fallimento ora è realtà
La Lucchese è fallita, stavolta per davvero. Mentre la squadra si era salvata sul campo vincendo il playout di Serie C contro il Sestri Levante, a livello societario è ormai senza scampo. Il 22 maggio scorso il Tribunale ha depositato istanza di fallimento del club, che aveva accumulato debiti su debiti senza pagare per mesi gli stipendi ai giocatori. Tanto che anche il Tfn, per la giustizia sportiva, ha penalizzato di 14 punti i toscani, da scontare nel prossimo campionato utile.
La Lucchese e i suoi tifosi speravano che questo campionato potesse essere professionistico, la Serie C, ma non sarà così. Dal 22 maggio è cominciato l’esercizio provvisorio del club, con un curatore fallimentare, Claudio Del Prete, che ha atteso per tutti questi giorni che si facessero avanti potenziali acquirenti per rilevare la squadra, pagare gli stipendi e iscriverla alla prossima stagione di terza divisione. Ma così non è stato.
Fallimento Lucchese, niente salvataggio: ormai non c’è più tempo, dovrà ripartire dall’Eccellenza
Fallimento Lucchese, niente da fare: ultimo tentativo andato in fumo. La situazione
Stando a quanto riporta la Gazzetta Lucchese, non c’è più stato il tempo utile per l’ingresso di altri soggetti che riuscissero a pagare i debiti con l’erario (2 milioni di euro), che partecipassero all’asta (200mila euro circa) e quindi potessero completare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Dunque ormai è troppo tardi per salvare il club dal quarto fallimento negli ultimi 17 anni. Un altro dolore forte per i suoi tifosi, che dovranno ripartire dall’Eccellenza. E intanto c’è il nodo delle ripescate, con la Pro Patria avanti a tutte. Ma ci sono altri situazioni, come quella della Triestina, che vanno monitorate.