Dopo il fallimento del Brescia, Massimo Cellino è pronto a dar battaglia in Figc: cosa può succedere con il ricorso del 10 giugno
Mentre la Sampdoria prepara il playout e la Salernitana il ricorso al Tribunale Federale Nazionale, bisogna osservare da vicino le mosse del Brescia. La società di Massimo Cellino non ha versato i soldi necessari per pagare emolumenti, contributi e ritenute entro il 6 giugno e, pertanto, non è iscritta a nessun campionato professionistico.
Il termine è perentorio e a nulla è servita la pec con cui Cellino ha chiesto alla Figc una deroga, senza ottenere risposta. Il patron della società, però, come scrive l’edizione genovese de La Repubblica, non intende arrendersi. Ritiene di aver subito un’ingiustizia e di impugnare il silenzio della Federazione per una scelta che valuta come anticostituzionale.
Fallimento Brescia, la strategia di Cellino
Fallimento Brescia, Massimo Cellino pronto alla battaglia in FIGC: cosa può succedere con il ricorso del 10 giugno
LEGGI ANCHE Caos Serie Bkt, i due ricorsi della Salernitana: la strategia di Danilo Iervolino
Brescia, Sampdoria, Frosinone e Salernitana hanno dovuto saldare le scadenze senza aver incassato i crediti e il paracadute, che per i lombardi avrebbero ammontato a 2,5 milioni di euro.
La sensazione, ddunque, è che la partita sia appena cominciata. Mentre ci si prepara al playout del 15 e del 20 giugno, il Brescia, che potrebbe non presentarsi all’udienza del 10 giugno alla Corte d’Appello, è pronto a dar battaglia il Federazione. Massimo Cellino potrebbe, insieme alla fideiussione del 24, pagare gli arretrati per continuare la sua battaglia: senza pendenza, scrivono da Brescia, può avere una carta da giocarsi.