Il racconto di Moris Carrozzieri, andato via dalla Sampdoria dopo i problemi con Walter Novellino: retroscena e verità del difensore
La vita di Moris Carrozzieri ha vissuto continui alti e bassi. Un inizio promettente, poi la squalifica di due mesi per scommesse nel 2005 e quella per cocaina nel 2009. Una montagna russa continua per il centrale classe 1980 che è passato per due anni alla Sampdoria, tra il 2003 e il 2005, scoperto da Fabio Paratici.
A La Gazzetta dello Sport ha raccontato proprio della sua avventura in blucerchiato. Iniziata dal Teramo e finita per un pugno all’allora allenatore Walter Novellino:
Nell’estate del 2003 saltai dalla C1 alla Serie A. Quando Novellino mi chiese se me la sentissi di giocare titolare contro l’Inter risposi a tono: “E che problema c’è”?. Mi scoprì Fabio Paratici. Il presidente del Teramo mi promise che a fine campionato mi avrebbe venduto in Serie A. “Questo è pazzo…”, pensai. Ma era tutto vero. Il salto di categoria fu tosto, davanti a me ne avevo 4, ma Novellino aveva fiducia e restai.
Un anno da titolare. Poi la tournée nel 2004 con il Milan in Cina e la firma con la GEA:
Sì, 25 giorni. Finì coi complimenti di Ancelotti, poi rinnovai il contratto con la Sampdoria grazie alla Gea, l’agenzia con cui avevo firmato, e questo segnò la fine del rapporto con Novellino.
Sampdoria, la fine del rapporto con Novellino

Ex Sampdoria, Moris Carrozzieri: ho dato un pugno a Novellino. Scommesse: ecco la verità
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Il legame con l’agenzia di procuratori, secondo Carrozzieri, fu visto di cattivo occhio da Novellino, che lo accusò anche di un’uscita in discoteca. Una versione smentita anche da Fabio Bazzani che portò alla lite. Che portò al pugno:
Non sopportava quelli della Gea. Non so come mai,ma giocai solo 6 partite in tutto l’anno.Poi un giorno mi multò di cinquemila euro: sosteneva che fossi andato in discoteca e non era vero. Bazzani confermò la mia versione, ma Novellino continuava. Così non ci ho visto più e gli ho dato un pugno in faccia. Da lì in poi non ho più giocato.
Nel 2005 arrivò l’Arezzo. La rinascita e la possibilità di finire addirittura alla Juventus:
Novellino mi aveva fatto terra bruciata, ma la vera delusione fu un’altra. A fine stagione, nel 2006, sarei dovuto andare alla Juventus. Andai tre volte a cena a casa di Moggi e firmai un pre-contratto di cinque anni, ma scoppiò Calciopoli… e tanti saluti a Torino. Alla fine, scelsi l’Atalanta.
Carrozzieri racconta anche dei problemi avuti per le scommesse. Una squalifica nel 2006 per qualcosa che non aveva commesso:
Mai scommesso in vita mia, tutto montato ad arte. Ero con un amico che ha un negozio d’abbigliamento. Il Pisa giocava col Frosinone in C, dove avevo diversi amici dei tempi del Teramo. Ne chiamai uno e parlammo un po’: stop. La Sampdoria prese Giulia Buongiorno, l’avvocato di Andreotti, ma niente: 25mila euro di multa e due mesi per omessa denuncia. Un’assurdità di cui non mi pento.
Infine anche il problema con la cocaina:
Sono stato un coglione. Io quella maledetta gara col Torino neanche avrei dovuto giocarla, ma un altro si fece male durante la rifinitura e toccò a me. La verità è che avevo chiuso col Milan, cinque anni di contratto. A fine stagione sarei andato lì. Qualche sera prima avevo assunto droga, ma era la prima volta. Una serata stupida, folle. Avevo 28 anni, era fatta al Milan e pensai: “Festeggiamo”. Me ne vergogno. Flachi mi stette vicino.



