Crisi Nazionale italiana, per Veròn una soluzione può essere il ritorno in panchina di Mancini, suo ex compagno alla Sampdoria e alla Lazio
Il 3-0 subito contro la Norvegia ha gettato la Nazionale italiana di calcio nell’incubo. Al di là della possibilità concreta di mancare il terzo Mondiale consecutivo, a destare preoccupazione è stato, nell’immediato, il gioco espresso dalla squadra scesa in campo sotto la guida del ct Luciano Spalletti, che ora è fortemente finito sotto esame.
Nei prossimi giorni ci sarà un confronto tra l’ex allenatore del Napoli e il presidente Figc Gabriele Gravina. Un incontro che potrebbe essere decisivo per il prosieguo dell’avventura insieme, con i primi nomi per eventuali sostituti sulla panchina azzurra che già circolano. Uno di questi, clamoroso, è quello del predecessore di Spalletti, Roberto Mancini, finito peraltro all’interno di una polemica in questi giorni per via del like galeotto al post di Francesco Acerbi. Con cui il difensore classe 1988 ha espresso la sensazione di non sentirsi parte del progetto.
Ad approvare l’idea che il Mancio torni alla guida dell’Italia è un suo carissimo amico, ex compagno di squadra alla Sampdoria e alla Lazio, nonché suo giocatore all‘Inter allenata da Bobby gol: Juan Sebastian Veron.
Ex Sampdoria, Veròn: “Mancini di nuovo ct della Nazionale? Una seconda tappa non sarebbe male, ma dipende da lui”
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L’attuale presidente dell’Estudiantes, ex calciatore blucerchiato, ha presenziato al Festival della Serie A. E, ai microfoni della stampa presente, ha commentato così la suggestione di un ritorno di Mancini in Azzurro:
Non so, è difficile dire se sia la persona giusta. Lo ha fatto, credo anche bene, dopo Roberto c’è stata un po’ di fatica in Nazionale ma è uno che conosce il lavoro perché essere allenatore di una Nazionale è molto diverso dall’essere allenatore di una squadra di giocatori che hai tutte le settimane, tutti i giorni. Quindi ha il polso e penso che una seconda tappa non sarebbe male, chiaro che dipenderà da lui
Mancini, nelle ultime ore, ha fatto anche un passo indietro rispetto al suo addio alla Nazionale nel 2023, dicendo di essersi pentito, attribuendosi la colpa di alcuni mancati chiarimenti con Gravina. Che ora potrebbe richiamarlo a tentare di raddrizzare la Nazionale italiana. Con l’approvazione di Veron.