L’ultima, difficilissima stagione alla Sampdoria è servita da lezione ad Akinsanmiro, che spiega di aver capito l’importanza di vincere anche al di là della classifica
Lezione imparata. L’ultima stagione della Sampdoria ha lasciato il segno a tutti coloro che l’hanno vissuta. A partire dai tifosi, che hanno patito il dramma del peggior campionato della storia del club. Anche i calciatori che hanno vestito la maglia blucerchiata l’anno scorso hanno provato sulla loro pelle sensazioni ed emozioni senza precedenti. E qualcuno ne ha tratto un insegnamento.
Uno di loro, per esempio, è Ebenezer Akinsanmiro, che ora veste la maglia del Pisa, in Serie A e si è preparato ad affrontare questo campionato con un’esperienza tosta alle spalle. La cui lezione principale che gli è rimasta è l’importanza delle vittorie. Lo ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione da nuovo calciatore nerazzurro:
L’ultima stagione è stata un po’ difficile perché eravamo in una situazione complicata. L’insegnamento più importante è quello di aver capito quanto sia importante vincere. Cura tutti i problemi
Ex Sampdoria, Akinsanmiro: “A Genova ho capito quanto è importante vincere”
Ex Sampdoria, Ebenezer Akinsanmiro e la lezione della scorsa stagione a Genova: ecco la cosa più importante che ho imparato
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La Sampdoria della scorsa stagione non ha mai saputo vincere con continuità. E sconfitta dopo sconfitta si è demoralizzata, ha perso fiducia. E la piazza blucerchiata ha cominciato a manifestare il proprio disappunto verso una squadra che non ha mai dimostrato di saper reagire. Paura e tensione si sono addensate all’interno dello spogliatoio, che solo alla fine ha saputo compattarsi in modo vincente, in occasione dei playout.
Tutte cose che, afferma Akinsanmiro, le vittorie avrebbero impedito. Ritornare a fare punti prima avrebbe fatto sì che la Sampdoria non arrivasse alle ultime giornate con l’acqua alla gola, giocandosi tutto. E poi avrebbero riportato serenità in campo e nell’ambiente. Alla fine è finita bene e i blucerchiati sono guariti nonostante le ferite. Che ora nella testa del classe 2004 del Pisa sono come cicatrici indelebili. Che portano con sé lezioni che non dimenticherà.