L’ex terzino sinistro della Sampdoria, Amedeo Carboni si occupa da qualche anno di ristrurtturazione di impianti sportivi. E il Luigi Ferraris…
Ve lo ricordate Amedeo Carboni? Oggi lavora per la Molcaworld, azienda valenciana che, tra le tante altre cose, si è specializzata nella ristrutturazione degli stadi.
Amedeo ha giocato fino all’età di 41 anni. È uno che non ha mai avuto il procuratore. Una volta finito di tirare calci al pallone nel 2006 ha preso il patentino da allenatore, ha fatto il direttore sportivo, poi Fran Carrasco, presidente di Molcaworld, gli chiede di dargli una mano col Valencia.
In attesa di costruire il Nou Mestalla (quasi vent’anni dopo i lavori sono ancora fermi, ndr) perché non dare una bella ripulita al vecchio? Io contatto il club, accettano e si parte. Le colonne sono sempre quelle, vecchiotte, però se le ridipingi, cambi i seggiolini, migliori le aree comuni, rivesti lo stadio con dei teloni che puoi cambiare alla fine con un investimento contenuto hai un impianto che sembra nuovo. E che è costato un quinto, o meno, rispetto alla costruzione ex novo di uno stadio da 55.000 posti…
Un modello di stadio che è piaciuta e non solo ai propri tifosi. Ma a tutti. Proprio a tutti come ha raccontato Amedeo in un’intervista a La Gazzetta dello Sport:
Ogni due domeniche a Mestalla veniva una squadra nuova, e tutti erano impressionati dal restyling dello stadio. E chiedevano. Per la nostra società era il primo progetto di questo tipo, si occupavano di rebranding aziendale, e da allora siamo esplosi. In 15 anni abbiamo fatto 19 stadi, tre centri tecnici compreso quello del Real Madrid a Valdebebas, due palazzetti del basket e un paio di circuiti automobilistici…
Ex Sampdoria, Amedeo Carboni si occupa della ristrutturazione di impianti sportivi. E il Luigi Ferraris ne avrebbe un grande bisogno…
Ex Sampdoria, e se Amedeo Carboni ristrutturasse il Luigi Ferraris?
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Non solo Spagna per Amedeo Carboni e la Molcaworld. Di recente è stato rifatto anche l’Azteca a Città del Messico e il Mirsool Park a Riad, lo stadio dell’Al Nassr di Cristiano Ronaldo dove si è appena disputata la Supercoppa italiana
Ora l’ambizione è poter arrivare a operare anche in Italia, in Serie A, dove c’è più bisogno di una ristrutturazione.
Ci stiamo provando, e infatti ora sono qui. Però è dura. Abbiamo due problemi: una burocrazia bestiale che rallenta tutto a livelli impossibili e vincoli architettonici non sempre comprensibili e condivisibili. Fortunatamente il ministro Andrea Abodi ha capito il problema e ha voglia di risolverlo
Altri crucci?
Il tifo. L’Italia è l’unico paese tra le grandi nazioni calcistiche europee ad avere gabbie, reti, vetri, protezioni. Una cosa dell’altro mondo
Ex Sampdoria, e se Amedeo Carboni ristrutturasse il Luigi Ferraris?