Abdelhamid Sabiri ha lasciato la Fiorentina senza nemmeno una partita giocata: i problemi con Italiano, afferma Ducci, ricordano quelli alla Sampdoria
L’avventura di Abdelhamid Sabiri alla Fiorentina è durata appena due mesi. Il marocchino, che la Viola aveva comprato dalla Sampdoria lo scorso gennaio, lasciandolo in prestito per sei mesi a Genova, non è nemmeno mai sceso in campo con la squadra di Vincenzo Italiano e ha lasciato l’Italia per volare in Arabia.
La rottura con il tecnico è dovuta a un mancato ingresso nella prima giornata. Il carattere del giocatore è noto alla Sampdoria – e a Dejan Stankovic – e il problema del marocchino è stato spiegato da Piero Ducci, che portò il marocchino all’Ascoli, a Radio Firenze Viola:
Sabiri non è stato un fallimento. Quando con me ha giocato un campionato intero è stato devastante. In serie B ha fatto otto goal e otto assist. In Bundesliga giocando fece sei gol e anche alla Sampdoria ha fatto la differenza. Il problema di Sabiri è un problema di integrazione. Chi lo acquista deve essere consapevole che non lo può mettere in disparte, lui non ha né il carattere né la pazienza per stare in panchina.
Sampdoria, Ducci: Sabiri ha un carattere boomerang
Ex Sampdoria, Ducci: Sabiri? Anche con Stankovic la stessa cosa…
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La rottura con Italiano è avvenuta in un modo simile a quella con Dejan Stankovic, che lo aveva anche sostituito alla mezz’ora di Sampdoria-Salernitana. Poi due brevi apparizioni con Lecce e Fiorentina e la fine dell’avventura in blucerchiato.
Il problema di Sabiri è nel suo carattere. Il marocchino non accetta di partire in secondo piano:
È successa la stessa cosa con Stankovic. Il suo è un carattere che può fare anche la differenza. È un boomerang: lui ti può far fare il salto di qualità ma è anche presuntuoso perché è consapevole dei suoi mezzi. Ricordiamoci che lui ha disputato la semifinale di un Mondiale. Io nella mia squadra lo vorrei sempre, è uno dei pochi giocatori che può fare la differenza ai fini del risultato.



