Ex Sampdoria, Caputo riavvolge il nastro sul dramma della figlia e racconta di aver seriamente pensato di lasciare il calcio
“Avevo pensato di smettere dopo 20 giorni, ma non avevo detto niente a nessuno” dice Francesco Caputo con occhi arrossati e le lacrime agli occhi. Non è facile per il bomber dell’Empoli ed ex Sampdoria rievocare quei momenti delicati che ha vissuto con la famiglia per via del ricovero di sua figlia Sofia, 14 anni compiuti il 24 ottobre.
Il 22 maggio scorso la piccola è stata ricoverata per un problema serio, tanto che l’attaccante classe 1987 ha pensato di smettere di giocare a calcio per dedicarsi alla famiglia. Tutto è avvenuto d’estate, nei momenti di stop del calcio ma anche della preparazione. E Caputo, per questo, ringrazia anche l’Empoli, che ha capito la situazione e non ha voluto forzare lasciando che stesse con moglie e figli. In un’intervista rilasciata a Gianlucadimarzio.com, l’ex attaccante della Sampdoria riavvolge il nastro sul dramma familiare:
Non avevo mai vissuto una cosa del genere. È stata veramente complicata. Sia per mia moglie, che per gli altri 2 suoi fratellini. Uno psicologo ci ha consigliato di riportare la bambina un po’ in Puglia dai parenti, perché la mia famiglia viveva ancora a Genova quando è accaduto. In Puglia però la situazione è peggiorata e siamo stati costretti a ricoverarla all’Ospedaletto di Bari.
Volevo ringraziare il presidente Corsi che mi ha chiamato tutti i giorni per sapere le condizioni della bambina, il direttore e il mister Zanetti che mi ha dato la possibilità di stare a casa senza mai mettermi i bastoni tra le ruote. Ringrazio tutto il mondo Empoli, tutte le persone che sapevano, perché hanno mantenuto la cosa riservata per tutelare la bambina. Non è stato facile, ma è stata brava lei a non mollare. Non nego che c’è stato un momento in cui ho pensato di mollare tutto
Ex Sampdoria, Caputo e il dramma di Sofia: “Volevo dedicarmi solo alla famiglia”
Ex Sampdoria, Ciccio Caputo: ho pensato di mollare tutto…
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Dopo i primi 6 mesi complicati alla Sampdoria, Caputo aveva deciso di tornare all’Empoli per ritrovarsi. Ma al termine della stagione è piombato sulla sua famiglia un dramma mai vissuto dall’attaccante di Altamura, che si è stretto ai suoi familiari ed è diventato il punto di riferimento di tutti. Anche se la forza gliel’ha data la piccola Sofia:
In quei 50 giorni sono stato il punto di riferimento per la mia famiglia. C’è stato un momento in cui è stata veramente tosta: nel reparto in cui era ricoverata potevano starci solo i genitori. Non mi sono neanche potuto allenare in vista del ritiro. Quando mia figlia ci ha dato i primi segnali, mi sono detto che dovevamo ripartire tutti. Lei stava reagendo e ci ha dato la forza per non chiuderci e mollare.Sono stato vicino a mia moglie: le dicevo di non preoccuparsi, che Sofia sarebbe tornata e alla fine ce l’abbiamo fatta. Siamo ripartiti, ma solo ora inizio a essere tranquillo e libero di testa. Adesso non ho più alibi, ma la prima parte di stagione non è stata facile. So io quello che ho passato. Ma il peggio è alle spalle”