Chiusa l’indagine del Pm Francesca Rombolà e il procuratore capo facenti funzioni Francesco Pinto sull’estorsione ai danni del Genoa da parte di 16 ultras e un avvocato
Indagini chiuse nei confronti di 17 persone, in gran parte ultras del Genoa e molti dei quali accusati di associazione a delinquere dalla Procura di Genova. Un’inchiesta che nei mesi scorsi aveva portato ad arresti e che ha messo a nudo un sistema di continui ricatti nei confronti del club di Enrico Preziosi.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna de La Repubblica di Genova, il pubblico ministero Francesca Rombolà e il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto, a far parte dell’associazione erano in otto, erano i leader del ‘tifo rossoblù’.
Tutti associati tra loro al fine di commettere una serie indeterminata di delitti tra cui, in particolare, violenza privata, lesioni personali, lancio di materiale pericoloso. Ma soprattutto esercitavano il governo della parte radicale del tifo genoano al fine di mantenere il controllo del tifo e dei club genoani e di interferire con violenza e minaccia nelle scelte societarie della società Genoa Cfc, e di realizzare profitti e vantaggi attraverso attività delittuose ai danni della società
Come riporta ancora il quotidiano genovese, secondo l’accusa gli ultras avrebbero estorto alla società circa 327 mila euro fra il 2010 e il 2017. Tutto sarebbe avvenuto costringendo l’amministratore delegato del Grifone, Alessandro Zarbano, a versare i soldi attraverso fatturazioni per operazioni inesistenti in favore della società “Sicurart“.
E proprio a proposito delle operazioni intorno a Sicurart – azienda che fornisce servizi di steward scrive ancora La Repubblica – i pm hanno iscritto sul registro degli indagati anche il nome di un avvocato, Riccardo Caramello, a cui è contestato il reato di “trasferimento fraudolento di valori”.
Per l’accusa il legale ha rilevato “fittiziamente” quote delle stessa Sicurart, che aveva “fondato motivo di temere l’instaurazione di un procedimento di prevenzione volto all’emanazione di una misura di prevenzione patrimoniale a suo carico”.
Estorsioni Genoa, intimidazioni anche a un panettiere di fede blucerchiata
Estorsione Genoa: indagini chiuse su 16 ultras. C’è anche un avvocato
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Tra gli episodi contestati – sottolinea ancora il quotidiano cittadino – le minacce e le intimidazioni ad altri tifosi rossoblù che non rispettavano gli “ordini” sul comportamento da tenere dentro lo stadio, quando ad esempio veniva deciso di non entrare per protesta oppure al contrario di contestare i giocatori.
Emblematiche anche la minaccia di bruciare il negozio di un panettiere sampdoriano della Foce, costretto pure a dare focaccia gratis e birre scontate ai genoani, e le lesioni ad alcuni poliziotti al termine della partita Genoa-Crotone del 22 gennaio 2017.
Le indagini poi hanno messo in evidenza il grado di “confidenza” dei capi ultras nei confronti della dirigenza del club fino a pochi mesi fa guidato da Enrico Preziosi…