Dei quattro esoneri già arrivati in Serie B, tre sono stati decisi da big: Pirlo, Stroppa e Vivarini pagano inizi di stagione lontani dalle ambizioni
Dopo la nona giornata di Serie B, sono quattro gli esoneri degli allenatori già avvenuti. Una cifra che in Italia non fa neanche troppo scalpore. Ma sorprende già di più a leggere il nome delle squadre che hanno deciso di cambiare in corsa i loro tecnici.
Prima di tutte la Sampdoria, con Andrea Pirlo che, dopo la terza giornata, è stato sostituito da Andrea Sottil. Poi è arrivato il turno di Giovanni Stroppa, che la Cremonese ha rimpiazzato con Eugenio Corini. Di mezzo il Cittadella, che ha fatto scalpore nell’esonerare Edoardo Gorini perché è stato il primo allenatore cacciato a stagione in corso in quasi 30 anni per il club veneto. L’ultimo, in ordine di tempo, è Vincenzo Vivarini, che lascia un Frosinone ultimo in classifica.
Cittadella a parte, le altre tre sono tutte squadre che, ai nastri di partenza, erano date per favorite ai primi posti in classifica. Sampdoria e Cremonese con delle rose giudicate corazzate dopo il calciomercato, il Frosinone appena sceso dalla Serie A e con una squadra giovane, affidata a un tecnico che l’anno scorso ha fatto molto bene a Catanzaro. Ma qualcosa non ha funzionato.
Serie B, quando l’obiettivo pesa: tre esoneri su quattro arrivati dalle big
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Colpisce l’esonero di Vivarini anche perché, dei quattro tecnici sollevati dall’incarico, è l’unico che si è seduto quest’anno sulla panchina che ha perso. Pirlo, Stroppa e Gorini c’erano già almeno dalla stagione scorsa. Il Frosinone incarna più di tutte le difficoltà delle big di questa Serie B, con il suo secondo peggior attacco, con una vittoria sola a fronte di cinque sconfitte e la sua ultima posizione in classifica. Che, fino a qualche giornata fa, occupava la Sampdoria.
Difficoltà iniziali davanti a cui non hanno retto Pirlo e Vivarini, ma nemmeno Stroppa, che è stato esonerato da settimo in classifica. D’altra parte la Cremonese, come Sampdoria e Frosinone, non voleva perdere il treno verso la vetta, alimentata dall’ambizione di ritorno in Serie A. Obiettivo che non può transigere da un percorso con poche sbavature e che sta pesando sugli allenatori delle squadre più accreditate per raggiungerlo.
Perché ci sono delle altre società, sulla carta ben piazzate, che hanno cominciato a rilento. Vedasi la Salernitana quattordicesima (con difficoltà però a livello dirigenziale) o il Palermo, che è in ripresa ma si trova al settimo posto. L’unica che, finora, sta rispecchiando le ambizioni è il Sassuolo, secondo in classifica dopo gli ultimi cinque risultati utili consecutivi. E con Fabio Grosso in panchina che ha già vinto questo campionato col Frosinone due anni fa.
In testa alla classifica invece il Pisa, la più vicina delle outsider ad essere considerata una big, ma che all’inizio non era certo indicata come una delle possibili prime tre. Così come lo Spezia o la Juve Stabia, autentiche sorprese di questo inizio stagione dove le grandi favorite hanno iniziato a rilento. E hanno cercato di recuperare terreno esonerando i loro allenatori.