Ernst Ockwirk: da capitano ad allenatore della Sampdoria. L’unico nella storia blucerchiata…
Il 7 marzo di quest’anno Ernst Ockwirk avrebbe compiuto 94 anni. Ma quarant’anni fa “Ossi” se n’è andato, per colpa di quella malattia che colpisce molti calciatori. La “Bastarda”, come la chiamava Stefano Borgonovo. La SLA.
Ma in questi giorni strani, dove è difficile parlare di calcio con l’emergenza coronavirus che impazza, vogliamo ricordare la storia unica di questo giocatore blucerchiato.
Ernst “Ossi” Ockwirk è un ragazzone austriaco di 30 anni quando arriva a Genova, nel 1956, per intuizione dell’allenatore Lajos Czeizler e grazie alle “palanche” del presidente Alberto Ravano, che sborsa una trentina di milioni dell’epoca per strapparlo all’Austria Vienna.
Il primo incontro con il nostro paese è però nel 1949: in amichevole Italia-Austria, involontariamente Boniperti gli spaccò il naso e Ocwirk concluse la giornata in ospedale. Le manifestazioni di simpatia e affetto ricevute lo colpirono molto, ancora non poteva trasferirsi: per le leggi di quel periodo, infatti, un calciatore austriaco poteva andare all’estero solo dopo aver giocato 50 partite in nazionale.
Ma con la Sampdoria è un’altra storia. Entra subito nel cuore dei tifosi blucerchiati, con quei lanci lunghi e precisi che spesso erano preludio al gol, per citare uno video d’epoca dell’istituto LUCE a lui dedicato. Le sue geometrie diventano subito fondamentali in una squadra offensiva con tre campioni la davanti come Firmani, Chicchiaroni e Brighenti.
Ossi, il nomignolo affibbiatogli al posto di quel cognome così difficile da pronunciare, è il leader e capitano di quella Sampdoria dal 1957 al 1961. In totale ha messo insieme 154 presenze e 37 goal con la maglia più bella del mondo. Anni in cui lega molto con tutto l’ambiente blucerchiato e in particolare con Aldo Quaglia, storico commissario di campo della Sampdoria e traduttore vista la sua conoscenza dell’inglese e del tedesco.
Dopo aver raggiunto il quarto posto nel 1960-1961, il Presidente Lolli Ghetti non lo conferma.
Dal campo alla panchina
Nel 1962, appese le scarpe al chiodo , Ossi si prende la sua rivincita: proprio il Presidente-Armatore lo chiama in panchina, dove centra due salvezze (una tranquilla e un allo spareggio). Non chiude la terza stagione sulla panchina, esonerato e sostituito da un altro ex giocatore blucerchiato, Giuseppe Baldini.
Il maestro Vujadin Boskov per sua ammissione disse di aver rubato lo stipendio da giocatore alla Sampdoria ma di averlo guardagnato pienamente come allenatore.
Ockwirk ha dato tanto alla Sampdoria in tutte e due le vesti ma soprattutto è l’unico ad aver indossato la fascia di capitano e ad aver allenato il club blucerchiato. Un traguardo storico che in futuro potrebbe essere imitato da Angelo Palombo (…o da Roberto Mancini?).
Intanto, buon compleanno Ossi! Ovunque tu sia…