Il campo di Marassi è uno dei peggiori della Serie A: lo stadio sarebbe dovuto essere pronto il 28 dicembre, ma ora si punta a Sampdoria-Udinese
Il mese di pioggia caduto su Genova ha contribuito a rendere quello di Marassi uno dei campi peggiori della Serie A. Dopo Genoa-Bologna, il tecnico rossoblù Mihajlovic non ha usato mezze misure:
Meglio se ci coltiviamo le patate o le pannocchie. Un campo del genere nel 21° secolo è una vergogna.
Queste dichiarazioni hanno fatto eco a quelle di Ranieri dopo la gara contro l’Inter, quando il campo, sotto la pioggia, era ai limiti del praticabile:
Genova è una città dove piove tanto, cosa ci vuole a comprare alcuni teloni? Roba dell’altro mondo.
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Dopo queste stoccate è arrivata la rizollatura. Lo stadium manager Matteo Sanna, già nella giornata di ieri, aveva aperto per fare rizollare 4.500 metri quadrati su 7.000 che saranno posati definitivamente entro venerdì mattina. Pronto, quindi, per la partita di sabato sera tra Sampdoria e Udinese.
Lo stesso Sanna ha anche svelato alcuni retroscena sulla mancata rizollatura nel tempo invernale:
La rizollatura era già prevista per il 28 dicembre, durante la breve pausa del campionato. Però la nuova erba, un misto di naturale e sintetico è rimasta in Lombardia: sotto un metro e mezzo di neve. Va raschiato lo sporco, che è quel misto prodotto da erba tagliata e zolle sollevate: ma se piove sullo sporco, come è successo nelle ultime settimane, si forma una ‘pappetta’ che impedisce all’erba stessa di respirare. Con la pandemia hanno stravolto i calendari: i due mesi di sosta estivi sono saltati, lo stop è durato poco più di 30 giorni.
L’operazione è stata ritardata, ma, da venerdì, Marassi dovrebbe dire addio alla ‘pappetta‘. E speriamo, perché uno stadio così importante e bello non può avere un campo di patate.