Con l’assegnazione dei diritti tv a Dazn il modo di vedere la Serie A cambia in modo epocale: niente decoder, più dispositivi connessi e abbonamento triplicato
La decisione di assegnare i diritti tv della Serie A del triennio 2021-24 a Dazn può segnare una svolta epocale nel modo di vedere il calcio. Il passaggio di consegne con Sky, che proverà a prendere le tre partite in co-esclusiva, segnerà profondi cambiamenti anche nelle abitudini dei tifosi, non più obbligati ad avere un decoder.
Con l’intera Serie A su Dazn sarà sufficiente scaricare l’app sul proprio smartphone, tablet o smart tv. Sarà poi possibile associare un solo abbonamento a sei dispositivi diversi, due dei quali potranno guardare in contemporanea lo stesso evento. Con il passaggio da tre a dieci partite, inevitabilmente il prezzo potrebbe passare dai 9,99 al mese di ora a una cifra compresa tra i trenta e i trentacinque.
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Non è ancora chiaro il destino di Sky. L’emittente di Murdoch potrebbe assicurarsi le tre partite in co-esclusiva, provando poi a trovare un accordo di collaborazione per Dazn. La preoccupazione maggiore rimane quella della connessione, anche se Dazn assicura che basterà una connessione a 8 megabit al secondo per non avere problemi di ritardo o lentezza di caricamento.
L’altra grande novità consiste nel ruolo sempre più importante di Tim. L’azienda di telefonia dovrebbe farsi carico del 40% della spesa di Dazn (circa 340 milioni all’anno) e, pertanto, gli abbonati Tim potrebbero avere qualche corsia preferenziale. La Serie A sarà infatti anche disponibile su Tim Vision.