Dazn ancora sotto attacco: ecco le richieste dell’ AGCOM. L’autorità chiede di migliorare il servizio e cambiare la rilevazione degli ascolti
La prima stagione per DAZN da titolare della gran parte dei diritti tv per la Serie A sta creando molti disservizi agli utenti.
La qualità delle immagini non sempre è all’altezza del servizio richiesto e del prezzo pagato, le interruzioni del segnale sono snervanti e le lamentele fioccano anche sui social.
Giacomo Lasorella, presidente di Agcom, l’autorità garante nelle comunicazioni, ha toccato il tema in audizione alla Camera dei Deputati
Dazn aveva adottato a scopo prudenziale una riduzione dell’utilizzo massimo della banda di oltre il 50%, ma ha dovuto eliminarla su richiesta della Lega Serie A. La rete ha tenuto il problema è la qualità del servizio. Serve uno standard di qualità e verificare se c’è la possibilità di utilizzare un meccanismo alternativo per le zone in cui la rete non arriva e non ce la fa»
AGCOM attacca Dazn: ecco le richieste

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Una soluzione potrebbe essere l’uso di un canale di backup, per così dire, che Dazn ha predisposto sul digitale terrestre, ma dando
priorità totale alle cosiddette aree “bianche”, ossia quelle non servite da rete.
Ma c’è un’altra questione affrontata da AGCOM, ancora più critica. È la guerra sui dati di ascolto.
Dazn ha comunicato in una conferenza web i dati della terza giornata: 1 milione e 622 mila italiani collegati per Napoli-Juve, oltre 1,3 milioni per Milan-Lazio, ascolti
in linea con i dati della scorsa stagione. Ma da dove vengono questi dati? I dati di Dazn sommano tv e web. Ma se si prendono i soli dati tv risultano decisamente più alti (circa il 38% rispetto ai rilevamenti canonici di Auditel. Come si spiega? Con una differente metodologia di conteggi che però crea problemi grossi perchè non consente di avere un dato omogeneo e univoco.
Dazn ha scelto come ente certificatore Nielsen, ma Agcom ha ribadito l’importanza di evitare l’uso di criteri differenti perchè gli introiti pubblicitari dipendono dai dati di ascolto ma anche una parte della distribuzione dei diritti tv alle squadre di Serie A.
L’autorità garante è pronta ad adottare provvedimenti per chiedere che DAZN si conformi ai metodi di raccolta dati utilizzati dagli altri operatori del settore, anche a tutela degli investitori che lamentano la scarsa trasparenza e attendibilità di dati forniti.