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Crisi Sampdoria, il Cda ha completato il piano di rientro. E ora?

di Matteo Palmisano
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Il Cda della Sampdoria ha completato il piano di ristrutturazione del debito: per presentarlo al Tribunale serve prima la presenza di un investitore

In questi mesi di composizione negoziata il Cda della Sampdoria, insieme all’avvocato Eugenio Bissocoli, ha lavorato in modo costante al piano di ristrutturazione del debito da presentare al Tribunale. I consiglieri hanno terminato il loro lavoro, ma il piano non può ancora essere consegnato.

Stando a quanto scrive Il Secolo XIX, il piano di rientro del debito può essere presentato al Tribunale solo quando ci sarà l’investitore, con Alessandro Barnaba sempre in prima fila per sottoscrivere l’aumento di capitale da 35 milioni. Il finanziere sarà, nel caso, a sua volta fondamentale anche per l’omologa. Toccherà infatti a lui vincolare i movimenti.

Sampdoria, cosa succede dopo il piano di rientro

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Il piano di ristrutturazione, in cui non si conosce ufficialmente la cifra di rimodulazione del debito da 150 milioni, “sovrasta la “clausola di gradimento” (se un investitore non piace, si può richiedere subito l’intera restituzione del debito) inserita nei contratti con le banche”.

Il Cda ha lavorato a lungo a questo piano e ora, in attesa di presentarlo al Tribunale, l’attesa è tutta nel capire chi interverrà per salvare la Sampdoria. Serve l’aumento di capitale per garantire la continuità aziendale ed evitare di procedere con la liquidazione giudiziale, che porterebbe al fallimento e, quindi, alla Serie D.



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