Albin Ekdal, ex centrocampista della Sampdoria, ha commentato la crisi dei blucerchiati alla Gazzetta dello Sport…
I colori blucerchiati sempre nel cuore. Albin Ekdal, nonostante il trasferimento qualche mese fa nella vicina La Spezia, non ha dimenticato i colori più belli di Genova: il centrocampista svedese ha dichiarato, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, di avere ancora la Sampdoria nel cuore:
Non mi aspettavo di trovare la Sampdoria in questa situazione. E mi dispiace che soffrano. Proverò per sempre un po’ di amore per la Sampdoria: io e la mia famiglia siamo stati bene a Genova
Ma non è tutto: il ragazzo ha anche parlato del suo addio alla Samp e del coming out dell’ex compagno di squadra Jakub Jankto…
Il racconto di Ekdal: la fine della storia con la Sampdoria ed il coraggio di Jankto
Crisi Sampdoria, Ekdal non ci può credere…
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Albin Ekdal, classe 1989, ha giocato finora in questa stagione con la maglia dello Spezia 17 partite di campionato, con due assist a referto, e 2 in Coppa Italia, con un goal realizzato.
Queste le parole dello svedese in merito al suo addio alla Sampdoria e al coming out di Jankto:
Perché l’addio alla Samp? Il contratto era scaduto e non mi è stato rinnovato: questa la risposta diplomatica. Poi la verità è che io ho avuto un serio problema alla caviglia che mi ha condizionato dal dicembre 2021 al giugno 2022: non potevo allenarmi bene, giocavo con antidolorifici e punture. La Sampdoria temeva che non tornassi più al massimo dell’efficienza fisica e quindi non mi ha fatto un’offerta. Lo Spezia, invece, mi ha subito manifestato un forte interesse e sono contento di essere qui
Penso che Jankto abbia fatto una cosa molto coraggiosa. Gli auguro di vivere senza insulti e senza problemi. Magari la sua dichiarazione avrà un effetto domino, infondendo coraggio agli altri ragazzi. Ci sono ancora tante cose da sistemare, i tifosi dappertutto si comportano male sotto questo punto di vista. L’obiettivo è che nel giro di poco tempo nessuno pensi più che l’omosessualità sia una cosa strana o peggio