Il Milan ha reso pubblico il bilancio con una perdita vicina ai 200 milioni: è solo l’inizio di una decrescita del calcio dovuta alla pandemia di Covid
Il Milan ha scoperchiato il vaso di Pandora sui conti dei club di Serie A. Come preannunciato da diversi direttori sportivi, il mondo del calcio – soprattutto quello italiano – post-Covid sarebbe stato più povero. Le conseguenze della pandemia, ora che alcune società, come appunto quella rossonera, cominciano a rendere pubblici i bilanci della stagione 2019/20, iniziano a essere sotto gli occhi di tutti. E la sensazione è che la decrescita sia solo all’inizio.
Il Milan di Elliott ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2020 con un passivo di ben 195 milioni. A spaventare non è tanto la perdita, quanto il fatto che sia peggiorata rispetto agli ultimi due esercizi: lo scorso anno i rossoneri avevano chiuso a -146, l’anno prima -126. Nel comunicato lo si dice chiaramente che “il forte impatto sul bilancio deriva dallo stato di emergenza sanitaria”.
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Impatto che ci sarà anche sul bilancio dell’Inter. I nerazzurri, che, infatti, sul mercato hanno fatto solo operazioni low-cost (escluso Hakimi), secondo il giornalista Marco Bellinazzo saranno in perdita di 150 milioni. Nulla a che vedere con quella di 48,4 di un anno fa.
Si stima che la perdite complessive dell’industria del calcio europeo saranno di 4 miliardi, spalmati su due stagioni. Di questi, stando alle stime dell’ad della Lega de Siervo, almeno 500 milioni della Serie A. Serie A che sta già iniziando a contenere le spese: lo scorso mercato il passivo cessioni/acquisti era di 355 milioni, quest’anno di 60.