Il giorno prima di uno derby più cruciali degli ultimi anni è arrivata la notizia della squalifica di Massimo Ferrero per 4 mesi. Non certo una bella notizia…
Dopo la vicenda FARVEM e i complicati affari della Famiglia Ferrero, dei quali vi abbiamo parlato nelle scorse settimane, è tornata a galla la questione del presunto trasferimento illecito di una parte dei proventi della cessione di Obiang a società del Gruppo Ferrero
La Procura Sportiva ha contestato al presidente Massimo Ferrero e a sua figlia Vanessa di aver corrisposto alla Vici s.r.l. (società riferibile agli stessi Ferrero) circa 1,6 milioni di euro provenienti dalla Sampdoria, utilizzando fatture fittizie per operazioni di ristrutturazione che la Vici avrebbe dovuto eseguire al Mugnaini ma che non sono mai state eseguite. Questo importo è una parte di quanto incassato dal trasferimento di Obiang al West Ham ( circa 6 milioni di euro).
Massimo Ferrero, la figlia e la Sampdoria (coinvolta per responsabilità oggettiva visto l’operato dei suoi due dirigenti) hanno patteggiato solo per quanto riguarda il procedimento sportivo. A detta dell’avv. Tognozzi, membro del CdA di Corte Lambruschini, si tratta di una precisa scelta strategica dei difensori di Ferrero, visto che in questo tipo di processo non ci sono tutti i meccanismi difensivi presenti nel processo penale “normale”.
Infatti il “Caso Obiang”, è anche oggetto di un procedimento penale ancora in corso. Nel 2020 si svolgerà l’udienza preliminare (che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 20 settembre ma è stata rinviata). In quella sede il giudice dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura e mandare a processo Ferrero o se liberarlo da ogni accusa.
Quindi paradossalmente, il “Viperetta” potrebbe uscire pienamente assolto, come si augura l”avv Tognozzi nel comunicato stampa diffuso dalla società, o potrebbe comunque usufruire della prescrizione in sede penale, ma rimanendo “colpevole” per la giustizia sportiva.
Va poi ricordato che per la stessa vicenda la Procura di Roma aveva chiesto ed ottenuto il sequestro di beni di Ferrero per circa 2,5 milioni di euro, ma in appello il Tribunale del Riesame aveva disposto la restituzione al presidente blucerchiato della somma.
Cosa succede in concreto da oggi al patron blucerchiato?
L’inibizione (questo il termine corretto della sanzione che la FIGC ha applicato) prevede alcune importanti limitazioni nelle attività del presidente della Sampdoria , come stabilito dall’art. 9 del codice di giustizia sportiva della FIGC.
Ferrero non potrà temporaneamente rappresentare la Sampdoria in occasioni ufficiali né ovviamente partecipare a eventi federali. Al Presidente sarà vietato l’accesso agli spogliatoi e ai locali annessi durante le partite e non potrà fare riunioni con tesserati e procuratori. Quest’ultima limitazione potrebbe problematica proprio nel pieno della finestra di calcio mercato del prossimo gennaio, visto che solitamente il Viperetta vuole condurre le trattative più delicate in prima persona. Romei e Osti dovranno quindi necessariamente essere in prima linea per evitare che la Samp sia penalizzata ulteriormente nelle negoziazioni.
I dirigenti di Corte Lambruschini hanno già dovuto fronteggiare analoghe situazioni passato: nel 2014 quando Ferrero era stato inibito per 3 mesi per aver dato del “filippino” all’allora Presidente interista Thoir e nel 2017 quando l’imprenditore romano era decaduto dalla carica presidenziale in seguito alla condanna nel Fallimento Livingston ( decadenza poi revocata dalla FIGC in quanto non applicabile nei casi di patteggiamento penale).
Senza contare che il 31 dicembre scade il Consiglio di Amministrazione, e come già anticipato, ci saranno novità negli assetti dirigenziali. Più che probabile a questo punto l’innesto di una figura di alto profilo che possa coordinare l’operato del duo Osti-Romei.
Finché le vicende di Ferrero non tolgono punti alla squadra, bisogna pensare solo al campo e iniziare a fare punti con costanza- Possibilmente a partire dal Derby.