I tifosi del Cagliari protagonisti, nuovamente, di alcuni cori razzisti: adesso la corsa salvezza potrebbe complicarsi con le porte della Unipol Domus che potrebbero esser chiuse. La società pronta a collaborare con la Procura Federale. E, c’è un precedente…
Non una serata da ricordare per il Cagliari che, nell’anticipo di sabato contro il Milan, è uscito sconfitto per una rete a zero complicando i piani per la salvezza. A creare però più di un problema alla squadra di Walter Mazzari potrebbe esser quello successo a fine partita.
Il portiere rossonero, Mike Maignan, e il suo compagno Fikayo Tomori sono stati infatti vittima di alcuni cori di natura razzista arrivati dalla curva dei tifosi rossoblù. Una situazione che ha acceso gli animi in campo con la rissa quasi sfiorata tra Joao Pedro e Zlatan Ibrahimovic.
Già aperta un’inchiesta da parte del procuratore federale, Giuseppe Chinè, con il Cagliari e i suoi tifosi che sfortunatamente non sono nuovi ad episodi del genere. Nel 2019 fu, infatti, Romeu Lukaku vittima di insulti per il colore della sua pelle e, giusto sottolinearlo, la società isolana in quell’occasione usò il pugno di ferro. Una volta individuati i colpevoli vennero subito banditi a vita dalla Unipol Domus.
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Cagliari-Milan è destinata a proseguire ben oltre il 90esimo minuto con la società rossoblù in attesa di conoscere quella che sarà la decisione della procura federale in merito agli insulti razzisti diretti ai giocatori del Milan da parte di alcuni dei suoi tifosi.
Al vaglio anche la possibilità di un finale di stagione a porte chiuse. Una soluzione che complicherebbe il piano salvezza della squadra di Walter Mazzarri che conta sul feeling con i propri supporter per tentare quella che, sulla carta, sarebbe una vera e propria impresa.
Doveva esser la giornata contro il razzismo con l’hashtag #KeepRacismOut lanciato dalla Lega Serie A ma a Cagliari è andato in scena esattamente l’opposto. Il club di Tommaso Giulini, sui social, ha prontamente condannato l’accaduto.