Federico Bonazzoli è cresciuto, maturato. La perdita del nonno e la consapevolezza che la Sampdoria per lui è il suo Real Madrid…
Il coronavirus lo ha cambiato. Ha cambiato la vita di Federico Bonazzoli. Attaccante, giovane e sfortunato, almeno con la maglia della Sampdoria. Il suo primo goal in Serie A contro la Fiorentina è stato rovinato subito dopo da un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per quasi due mesi. Ma quello che più l’ha colpito in prima persona è stata la scomparsa del nonno Berto, a cui era legatissimo. Aveva 77 anni. Federico ha perso il suo più grande tifoso. “Se n’è andato senza avere la possibilità di vederlo e nemmeno salutarlo”. A raccontarlo gli viene ancora piangere… Ma“la sua scomparsa mi ha responsabilizzato”. Si capisce da quello che dice in un’intervista al Secolo XIX.
Ma a Federico manca il campo, “mi manca la partita”. Domanda: Perchè non è ancora esploso Federico Bonazzoli? ́”Non ero scarso l’anno scorso, non sono forte ora, ma è cambiato qualcosa in me, non lo nego. Ho capito che la passione, il talento contano ma conta moltissimo il lavoro. Quest’anno non volevo sbagliare, sono consapevole che c’è ancora tanto da fare ma penso di aver svoltato con la testa”. Federico è arrivato in blucerchiato all’età di 18 anni, strapagato dalle giovanili dell Inter e “onestamente senza aver fatto nulla ancora di significativo”.
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“Ero già strutturato fisicamente e questo mi ha consentito di eccellere nelle giovanili dove mi bastava mettere il braccio davanti al marcatore e gli facevo goal. Era facilissimo e questo mi ha un po’ illuso. Poi tra i grandi è cambiato tutto e non mi riusciva niente. Ho girato in prestito a Lanciano, a Brescia, alla Spal e dentro di me mi chiedevo ‘come è possibile che non riesco più a fare le stesse cose? Poi l’anno scorso a Padova ho fatto un campionato in B e mi sono detto ‘se non mi sveglio ora è finita’. CosÏ mi sono presentato quest’estate al Doria come all’ultimo treno. Ora arrivo ad allenarmi un ora prima e vado via un ora dopo, sono quasi maniacale. Per me la Samp è il mio Real Madrid…”.

Bonazzoli: “La Sampdoria il mio Real Madrid”
Poi ancora: “A 22 anni devo ancora migliorare tantissimo ma se avessi avuto questa testa 3 anni fa chissà magari sarei meglio di chi sono… Ora entro nei 10 minuti finali e ho la testa giusta, prima non trovavo la stessa concentrazione. Ogni giocatore fa un suo percorso personale: c’è chi le sue cose le capisce a 18 anni chi a 22 e chi non lo capisce mai. Magari sbaglierò un goAl fatto alla prima occasione ma l’atteggiamento non lo sbaglierò mai più, è una promessa”.



