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    Coronavirus, come difendere la propria casa

    Coronavirus, come difendere la propria casa. Ecco il vademecum preparato da OMS, Ministero della Sanità e Health of China.
    Gabriele FrassanitoDi Gabriele Frassanito16 Aprile 2020
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    Un vademecum preparato da OMS, Ministero della Sanità e Health of China  per difendere la propria casa dal coronavirus

    Se c’e una cosa che abbiamo capito in questi quasi due mesi di convivenza con il coronavirus è che i igiene e pulizia sono i nostri migliori alleati, almeno in attesa di un vaccino. Solo  impedendo o limitando la proliferazione del virus possiamo salvaguardare la nostra salute e in particolare chi è anziano, malato o immunodepresso.

    Ovviamente  è inutile se non dannoso, esagerare usando disinfettanti che intasano l’ambiente di sostanze volatili allergizzanti che paradossalmente indeboliscono le nostre difese immunitarie. Ecco di seguito qualche semplice regola da rispettare per non tenere la nostra casa indenne dal covid-19

     Cosa fare al rientro in casa?

    Occorre lasciare le scarpe all’esterno senza nessun contatto con i pavimenti dell’interno e mettere sul balcone cappotti, giacche e calzoni per evitare di far entrare in casa smog, microrganismi e virus. Non toccate quelle maniglie! Mai toccare le maniglie esterne (e anche la porta esterna naturalmente) senza guanti e senza averle disinfettate con alcool denaturato o candeggina, due potenti disinfettanti consigliati unanimemente dagli enti sopracitati. Le maniglie infatti sembrano essere un concentrato di microganismi di tutte le specie.

    Per quanto tempo occorre ventilare?

    La ventilazione degli ambienti è essenziale e per accelerare il ricambio occorre tenere aperte tutte le finestre in modo da creare un movimento veloce dell’aria. Chi ha problemi repiratori e rischia di raffreddarsi troppo deve coprirsi molto bene ma non restare al chiuso con l’aria viziata. Non è vero che occorra ventilare molto spesso e anzi, se si abita in una città o in una zona inquinata (anche se l’inquinamento è nettamente diminuito), è bene aprire le finestre nelle ore in cui c’è meno smog, di sera o al mattino molto presto. La vicinanza di camini e di grandi sistemi di climatizzazione condominiali, commerciali e industriali a tetto sconsiglia frequenti aerazioni durante il loro – rumoroso – funzionamento.

    E per chi soffre di allergie respiratorie?

    Come molti sanno, chi soffre di allergie respiratorie, in alcuni mesi a partire da marzo, deve evitare qualsiasi contatto con l’aria esterna carica di polline e allergeni che potrebbero scatenare attacchi molto pesanti anche asmatici. Questi possono essere pericolosi poiché espongono le persone che ne soffrono ad un alto rischio di contagio da coronavirus. I medici consigliano, a parte il ricorso a farmaci specifici, di installare un climatizzatore di ultima generazione con speciali sistemi professionali di filtraggio che devono periodicamente essere o lavati o sostituiti.

    LEGGI ANCHE Coronavirus, Ferrero:Farei da cavia al vaccino

    La cappa può cambiare l’aria?

    No. La cappa aspirante ha una funzione precisa, aspirare ed espellere all’esterno l’aria viziata con quasi tutto il suo carico di odori. Ma non introduce aria “nuova”, funzione della quale sono invece dotati gli aeratori.

    E per il caldo, il climatizzatore va bene o no?

    Va bene soprattutto perché la temperatura e l’umidità eccessive favoriscono il formarsi di inquinanti, ma si deve trattare solo di apparecchi di tecnologia attuale e con consumi decisamente ridotti, con etichetta A+ e A++. Molti non sanno che rispetto a qualche anno fa i consumi si sono dimezzati grazie al ricorso massivo a componenti, sensori e software di controllo estremamente precisi. Per esempio esistono – è utile saperlo – diversi modelli che, a parte le batterie di filtri professionali di cui sono attrezzati, creano addirittura una climatizzazione personale. I sensori di tecnologia evoluta misurano infatti la temperatura e l’umidità del microspazio dove si trova la persona (o le persone) dirigendo il fresco in questa direzione. Con un grande risparmio energetico.

    Quale temperatura di lavaggio distrugge germi e virus?

    Sia per la lavastoviglie che per la lavabiancheria la temperatura deve essere elevata, sopra i 60 gradi per la lavatrice e intorno ai 70 per lavare le stoviglie. Qualsiasi programma a bassa temperatura non ha l’efficacia lavante e igienizzante dell’alto calore. LOttimo il ricorso al vapore delle nuove lavatrici ma deve essere secco e con un tempo prolungato. Se vi sono persone ammalate, immunodepresse o fragili occorre prevedere lavaggi separati. E per le stoviglie, mai lavarle a mano.

    L’asciugatrice può eliminare il coronavirus?

    Non esiste nessun elettrodomestico che garantisca questo secondo gli esperti o, perlomeno, non si ha ancora la prova che temperature e detersivi possano riuscirvi con risultati definitivi. Ma la pulizia è un fortissimo presidio e l’asciugatrice con la sua veloce ventilazione bollente crea un ambiente assolutamente sfavorevole a qualsiasi microrganismo pericoloso.

    LEGGI ANCHE Coronavirus, parla il medico della Nazionale

    Coronavirus, come difendere la propria casa

    Si possono usare sostanze disinfettanti e battericide per tutta la casa?

    Dipende. I tappeti vanno assolutamente puliti con l’aspirapolvere ogni giorno, un lavoro molto pesante ma necessario; il modo migliore per garantire un’igiene profonda è garantita dall’uso di un pulitore a vapore. Un trattamento identico per gli imbottiti. Se si tratta di tappeti di valore, antichi e delicati un consiglio: lavateli o comunque puliteli a fondo per poi metterli via, al riparo da polvere e tarme. Si elimina così una fonte di microinquinanti e un nido di germi pericolosi. Per igienizzare a fondo e eliminare il coronavirus vi sono diversi prodotti professionali che però vanno usati solo da personale specializzato. In casa, a parte il sapone che ha un’efficacia eccellente (dimostrata) sul Covid-19, due sono i prodotti consigliati per qualsiasi tipo di pulizia: alcool denaturato e candeggina appena diluita.

    Come si devono pulire i bagni e i sanitari?

    Sempre con candeggina o alcool. Se si devono sostituire vecchi sanitari, esistono delle versioni made in Italy trattate in fabbrica con un film protettito  che le rende inattaccabili da batteri e calcare grazie ad una bassissima microporosità.

    È meglio tenere il riscaldamento basso o alto?

    Dai consigli di medici e infettologi cinesi di Changsha (capitale della prefettura di Hunan, uno delle più colpite da coronavirus) il Covid-19 sembra non gradire il caldo umido e si trova dunque a suo agio al freddo. Tenendo comunque conto che chi ha problemi respiratori non deve stare ad una temperatura troppo bassa.

    È meglio conservare gli alimenti in frigo o nel freezer?

    Poichè in tempi di “prigionia” forzata come questa si tende a fare grandi scorte alimentari, è necessario congelare il più possibile cibi freschi o cotti divisi in porzioni, per evitare che vadano a male rapidamente. I cibi cotti in particolare sono immediatamente deteriorabili se mantenuti a temperatura ambiente. E anche in frigo (luogo peraltro carico di una incredibile mirirade di germi, spore, virus, batteri e muffe) si mantengono per pochissimo tempo. Tutto ciò che è possibile congelare va congelato. Conviene inoltre acquistare un estrattore domestico per creare il sottovuoto in contenitori e sacchetti: la durata dei cibi arriva a triplicarsi.


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