Coronavirus: le regole europee in caso di tamponi positivi. Cosa succederebbe negli altri campionati in una situazione come quella del Genoa.
I vertici del calcio italiano sono costretti a prendere una decisione dopo la positività al coronavirus dei giocatori del Genoa (si parla di 11 elementi). In Italia, infatti, la FIGC non ha disposto un limite di giocatori che devono risultare negativi. Non c’è, quindi, una norma che regoli casi come quello del Genoa. Negli altri campionati è diverso.
In Germania la strada è quella dei tamponi a raffica e isolamento solo del giocatore positivo. Attenuate le regole rispetto a maggio: restano controlli massicci e controllo della febbre, ma è stata abolita la “bolla”. Ora i giocatori sono liberi di muoversi. Inoltre negli stadi gli spettatori possono entrare fino al 20% della capienza.
In Francia si gioca se i club presentano almeno 20 giocatori negativi al tampone su una lista di 30 elementi. Ad esempio il PSG, per la sfida col Lens, ha fatto a meno di 7 giocatori perché positivi al coronavirus, compreso l’intero attacco titolare…
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In Inghilterra si gioca con almeno 14 giocatori negativi, inclusi i giovani dell’Under21 (campionato omologo alla nostra Primavera). Se un club si rifiuta di giocare, sarà nominata una commissione indipendente che valuterà la sanzione da adottare. Si parte da una semplice multa fino alla decurtazione di punti in classifica.
In Spagna si gioca con 13 giocatori negativi, di cui 5 nella prima squadra. Va detto però che ogni squadra ha a disposizione una lista di 35 giocatori, 25 della prima squadra e 10 delle squadre B. In caso di contagi multipli può chiedere il rinvio di una partita ma solo in un’occasione e comunque non oltre la trentesima giornata. La seconda volta che ad una squadra mancano dei giocatori per arrivare al minimo i a 13 giocatori. perde la partita 3-0 a tavolino. Una regola drastica che in qualche misura richiama i club e i giocatori ad minimizzare il più possibile le occasioni di contagio.