Coronavirus: in attesa di capire la sorte del campionato italiano, basket e rugby si fermano. Dino Meneghin: prima la salute, poi gli affari.
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Il primo sport di squadra a bloccare tutto e annullare i campionati è stato l’hockey su ghiaccio: tra l’8 e l’11 marzo, sono stati annullati l’ Italian Hockey League e i campionati ALPS e EBEL (che vedevano tra i partecipanti squadre italiane, austriache, slovene, ungheresi e ceche). Ma la decisione dolorosa era legata soprattutto ai costi di gestione dei palazzetti del ghiaccio. I costi di esercizio sono altissimi e non è possibile tenerli in funzione senza utilizzarli.
Ma la strada era comunque tracciata. Il coronavirus sta impattando in maniera devastante sulla salute, e lo sport ne sta facendo le spese. Anche rugby e basket italiani si fermano.
Per la palla ovale la decisione è ufficiale.
La stagione 2019-2020 di rugby si chiude senza un vincitore. Come nel 1944-1945, per motivi bellici. I primi a chiedere questa resa sono stati i club veneti, lombardi ed emiliani, regioni ad altà densità di rugbistica.
E il presidente federale Alfredo Gavazzi non ha potuto ignorare la richiesta: stagione annullata. Niente scudetto, niente retrocessioni, niente promozioni. La motivazione è ovvia. “Tutelare la salute e il futuro dei giocatori di rugby di ogni età e livello del nostro Paese, delle loro famiglie e delle loro comunità. E per mostrare come il rugby sia pronto a rispondere eticamente alle condizioni complessive
del Paese”.
Lo storico Torneo del Sei Nazioni rinvia la sua conclusione ad ottobre. Salta invece il Mondiale Under 20, che avrebbe dovuto svolgersi tra Parma, Viadana, Calvisano e Verona da fine giugno. Benetton Treviso e Zebre invece sperano ancora: il torneo europeo al quale partecipano è sospeso.
Amaro il commento del presidente del CONI Giovanni Malagò: “Ne prendo atto. Non sono contrario. Non condivido il timing perché si poteva aspettare la scadenza dell’ordinanza il 3 aprile…Temo che molti seguiranno la decisione della FederRugby “.
Certo, il rugby non muove gli interessi economici di calcio o basket, ma le ripercussioni saranno pesanti sulle già modeste economie delle squadre dilettantistiche.
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Anche il campionato di Serie A di basket è ai titoli di coda.
Non è ancora ufficiale, ma poco ci manca. Come anticipato da Dino Meneghin, leggenda della pallacanestro italiana e oggi Presidente Onorario della Federazione Italiana Pallacanestro , i club e la FIP stessa sarebbero intenzionati sarebbero intenzionati ad annullare il campionato.
Chiare la parole di Meneghin: “Credo che in questo momento sia doveroso fermarsi per preservare la salute dei giocatori, dei tifosi e di chi lavora nel basket. Dobbiamo seguire in maniera ligia le direttive del Governo. Annulleremo la stagione perché è necessario farlo. Ogni giorno assistiamo a molti morti e contagi. La decisione ultima spetta comunque al presidente Petrucci. I campionati sono finiti, le competizioni sospese e credo che anche l’Eurolega andrà verso questa direzione ”.
Il Dino Nazionale non risparmia un riferimento al mondo del calcio: “Il pallone muove interessi da milioni di euro che non valgono niente in confronto alla vita di un singolo soggetto. Sarebbe meglio se si fermassero tutti, devono ripensare a quando ricominciare quando si vedrà un sole chiaro e splendente in fondo al tunnel. Il calcio dovrebbe fermarsi per salvaguardare la vita di tutti”.
Pallavolo e pallanuoto stanno invece ragionando sul da farsi. Per il volley si profila una soluzione con la final four scudetto, invece dei playoff, visto che mancano pochissime partite della stagione regolare. La pallanuoto invece ragiona se far silttare la stagione in piena estate, visto le date lasciate libere dall’Olimpiade.
E adesso, la palla passa davvero al FIGC e Lega Calcio…