La cessione della Sampdoria passa dall’accordo con Massimo Ferrero: ci sono in ballo i concordati Farvem ed Eleven Finance e il marchio
Può essere il giorno decisivo per definire il futuro della Sampdoria. L’Assemblea degli azionisti, convocata per la seconda volta a Corte Lambruschini alle 18:30, dovrà deliberare l’aumento di capitale. Necessario per mettersi in regola con i pagamenti e iscriversi al campionato di Serie B, evitando così il fallimento e la ripartenza dalla Serie D.
L’accordo in esclusiva tra il Cda e Aser Ventures e Gestio Capital, le società di Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, c’è. I due, come riporta Tuttosport, hanno pronti 65 milioni subito per mettere il club in sicurezza. Manca, però, ancora l’accordo con Massimo Ferrero e con il trustee Gianluca Vidal, fondamentale per rilevare la società.
Cessione Sampdoria, Ferrero rilancia: ma il rischio è alto
Cessione Sampdoria, Tuttosport: Ferrero al rialzo. C’è anche il marchio…
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La Sampdoria è “imprigionata” nel trust Rosan insieme a Farvem ed Eleven Finance e la sua cessione deve funzionare da garanzia esterna per evitare il fallimento delle altre due società. I contatti tra Manfredi e Vidal sono proseguiti domenica e andranno avanti, con la volontà di trovare un accordo sul trust e sul marchio.
Massimo Ferrero, però, che afferma di non aver ricevuto ancora offerte, gioca al rialzo. Oltre al valore dei concordati (circa 25,5 milioni) starebbe mettendo in mezzo anche il marchio.
Il tempo stringe. Il Cda, nell’ambito della composizione negoziata, potrebbe procedere con l’aumento di capitale forzoso. Che genererebbe strascichi giudiziari. Al contempo, però, il fallimento della Sampdoria porterebbe – si legge – anche al fallimento di Farvem ed Eleven Finance. E Ferrero non se lo può permettere.