La cessione della Sampdoria tra patti parasociali, concordati e misteriosi soci occulti, è ancora vicina? lntanto l’11 settembre Massimo Ferrero saprà se andrà a processo per la vicenda Obiang…
Ormai da mesi molti tifosi si stanno chiedendo se davvero Massimo Ferrero sia con le spalle al muro e sia costretto, suo malgrado a vendere la Sampdoria. E’ davvero così? Non lo sappiamo, non possiamo saperlo. Ma mettiamo insieme le informazioni ricevute e le ultime notizie che abbiamo e proviamo a dare una risposta.
CONCORDATO FARVEM: DEPOSITATO PARERE DEL COMMISSARIO
Sul fronte concordati preventivi, registriamo che nella procedura Farvem sono stati depositati tre “atti non codificati” in data 13 agosto e un parere del commissario giudiziale lo scorso 17 agosto. Su questo ultimo in particolare valgono le considerazioni già fatte in passato in questo articolo (Concordati Ferrero, qualcosa si muove). Lo ribadiamo, sono tutti documenti riservati solo alle parti a cui non abbiamo accesso. Potrebbe essere coinvolta la Sampdoria? Non possiamo escluderlo, ma non avendo ulteriori elementi concreti, al momento non facciamo castelli di sabbia… Confidiamo che qualcuno più bravo di noi (o con contatti diretti) arrivi dove ClubDoria46 ancora non può arrivare…
ANCORA PATTI PARASOCIALI E MISTER X
Stesso discorso vale per il misterioso socio di Massimo Ferrero nella capogruppo della Famiglia Ferrero che controlla anche la Sampdoria. Mister 4,76% secondo qualcuno è Edoardo Garrone. Nessuno può saperlo se non ha avuto conoscenza diretta dei documenti riservati, non di quelli pubblici disponibili in Camera di Commercio. In questo articolo abbiamo ripercorso la storia e i nostri dubbi Se Garrone è ancora proprietario, quanto manca alla cessione della Sampdoria? . Dubbi che sono rimasti tali anche con la comparsa di altri “nuovi” documenti (Chi controlla davvero la Sampdoria? Garrone o Ferrero? Facciamo chiarezza). Dubbi che rimangono inalterati, anche se qualcuno prova a cambiare il target…
Nel documento che sta girando nelle ultime ore, si punta il dito sulla clausola che prevede una prelazione ai soci di Holding Max in caso di cessione delle quote. Semplificando. Holding Max (che detiene indirettamente la Sampdoria) è posseduta da tre soci, Vanessa Ferrero (80%) Giorgio Ferrero (15,24%) e Mister 4,76%. Se uno dei tre vuole vendere, deve prima offrire le quote agli altri. La ratio è evidente: la prelazione consente ai soci non far entrare soggetti sgraditi nella società, tanto più che si tratta di un holding familiare. Prelazione che non si applica però se la cessione delle azioni avviene a favore di una fiduciaria. Cosa che peraltro è successa recentemente, visto che il socio misterioso è “passato” da Unione Fiduciaria ad un altro “schermo”, come vi avevamo anticipato qui Sampdoria, il misterioso socio di Ferrero cambia banca. Anche questa previsione sembra coerente: il socio occulto non cambia, rimane lo stesso, non entrano soggetti diversi nella Holding, semplicemente Mister 4,76% ha cambiato maschera.
Tutto questo c’entra con la Sampdoria e la cessione? Tutto questo conferma che ci sia ancora la Famiglia Garrone dietro l’ombra lunga di Mister 4,76%? Forse, ma se non ci sono altri elementi, probabilmente è solo un tentativo di creare un diversivo e gettare un po’ di fumo negli occhi. Altrimenti ci sarebbe qualcosa di ben più concreto. Senza contare che Holding Max è comunque sotto la lente di ingrandimenti del Tribunale di Roma, che sta vagliando i concordati preventivi delle due controllate Farvem ed Eleven Finance. Detto questo, ClubDoria46 è a disposizione per esaminare le carte e dare voce a chi abbia elementi concreti che possano contribuire all’operazione Trasparenza che vorremo ci fosse sulla Sampdoria.
L’11 SETTEMBRE: LA SVOLTA?
Terzo, ed ultimo elemento: l’udienza dell’ 11 settembre relativa al Caso Obiang, può davvero essere risolutiva? Molti pensano che l’eventuale rinvio a giudizio per aver rubato soldi alla Sampdoria possa essere la goccia che convinca Massimo Ferrero a cedere il club, anche abbassando le proprie pretese.
A nostro avviso non è così. Il Viperetta si giocherà tutte le sua carte nel dibattimento (è l’unico ad aver rinunciato al rito abbreviato e al relativo sconto di pena), consapevole del fatto che l’eventuale sentenza di condanna probabilmente arriverà non prima di un anno. Non solo: avrebbe poi ancora due gradi di giudizio per dimostrare la propria innocenza, con l’eventuale traguardo della prescrizione. Senza contare la carta del patteggiamento in appello ai sensi dell’art. 599 bis del codice di procedura penale, che però strategicamente non avrebbe molto senso…