Le trattative per una cessione della Sampdoria, secondo Stefano Versace, procedono a rilento, ma gli acquirenti hanno fretta
La Sampdoria sta cambiando pelle. Nuovo allenatore, nuovo CEO dell’Area Football, entro fine mese anche un nuovo Cda, per sostituire Maheta Molango che è dimissionario. Ma le novità, al termine di luglio, potrebbero non essere finite. Non secondo Stefano Versace, imprenditore tifoso sampdoriano che ha fatto successi negli Stati Uniti ed è tornato, nelle ultime ore, a rilanciare le voci e tesi di una cessione delle azioni del club imminente.
Nel suo post su Facebook, Versace afferma infatti che le trattative procedono, anche se a rilento. E si è già giunti alla fase delle cifre, delle contrattazioni, con Joseph Tey che, secondo l’imprenditore, vorrebbe 80 o 90 milioni. Mentre gli acquirenti (senza nome) non avrebbero intenzione di spendere una cifra che, unita agli altri debiti ancora da ripagare, costerebbe oltre 150 milioni:
Le trattative per la cessione della Sampdoria vanno avanti, ma con la velocità di una tartaruga in salita e col freno a mano tirato. Le parti hanno fatto i propri compiti: carte, due diligence, valutazioni. Ora il punto è semplice quanto scomodo: far tornare i conti. E lì cominciano le scintille. Tey, da parte sua, ha già messo una montagna di soldi: circa 120-130 milioni, tra iscrizione al campionato di Serie B 2025-2026, stipendi dell’ultimo trimestre e tutto il necessario per evitare che la Samp affondasse come il Titanic. A questo si sommano 75 milioni di debiti congelati e spalmati nel tempo, tipo mutuo trentennale, che dovranno comunque essere gestiti con la precisione di un equilibrista bendato. Tey dice: io voglio indietro 80-90 milioni. Perché 40 li considero una scommessa persa, un investimento fatto per cercare la Serie A e andato male, pazienza. Ma gli altri 80-90 sono – secondo lui – l’osso, non il contorno, il vero valore che ha messo per tenere in vita il paziente blucerchiato
Cessione Sampdoria, Versace: “Investitori vogliono chiudere entro il 31 luglio. Dopo quella data il tempo perde il suo valore”
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Ma nonostante questo tira e molla sulle cifre, secondo Versace i potenziali nuovi investitori hanno fretta di chiudere la trattativa entro fine luglio:
Gli acquirenti, comunque, vorrebbero chiudere entro fine mese. Perché dopo, la musica cambia. E il tempo, si sa, è galantuomo solo con chi non ha fretta. Ma intanto la sensazione che aleggia è un déjà-vu inquietante: siamo di nuovo ostaggi. Con Ferrero era chiaro: o mi date quello che voglio o faccio saltare tutto, e ve la vedete voi con i cocci. Tey è più diplomatico, ma la logica non cambia: o mi date quello che voglio, o resto qui, riduco i costi, taglio ogni orpello e galleggio in Serie B sperando che un giorno – per grazia ricevuta o per combinazione astrale – azzecco quattro o cinque giovani e torno in A
Tey, insomma, vuole tanti soldi e non sembra farsi problemi ad andare oltre la data del 31 luglio. Quella dopo cui è più difficile intervenire sul calciomercato e quindi provare a rinforzare la squadra prima dell’inizio del campionato. E così facendo l’investitore di Singapore accetterebbe di rischiare ancora un andamento negativo della Sampdoria in autunno e inverno:
Ed è proprio per questo che è fondamentale trovare un accordo entro il 31 luglio. Perché dopo quella data, il tempo perde il suo valore. La prossima finestra di mercato è gennaio, e fino ad allora si gioca col mazzo che si ha in mano. A quel punto tanto vale mettersi comodi e guardare che faccia avrà la classifica a novembre. Se la Samp sarà in fondo, Tey avrà perso la scommessa e dovrà ridimensionare le sue pretese come un albergatore a Ferragosto con tutte le stanze vuote. Se invece sarà in alta classifica o in zona playoff, allora sì, potrà battere cassa con più convinzione. E gli acquirenti dovranno decidere se alzare l’offerta o chiudere il portafoglio e cambiare progetto