Secondo l’esperto di finanza Albisetti Tey non crede più nella Sampdoria e la tiene solamente a galla aspettando un nuovo investitore
Joseph Tey non crede più nella Sampdoria. Non come prima. Non come quando ha deciso di accettare la proposta di investire in un club che era sull’orlo del fallimento, con un piede già nel baratro, per diventarne il maggior azionista e cercare di risollevarlo. Dopo due anni la situazione è diversa, in particolare una volta terminata la scorsa stagione. Quella in cui la società ha investito tanto per seguire l’ambizione di un ritorno in Serie A che non è avvenuto. E allora quegli investimenti non sono fruttati a livello sportivo, di conseguenza nemmeno in quello economico che avrebbe potuto esserci in caso di promozione.
Era dunque molto prevedibile che ci fosse innanzitutto un cambio nell’organigramma, con volti nuovi subentrati nel Cda e altri che hanno lasciato. E non solo: alcuni, come Nathan Walker, che hanno preso più potere decisionale, mentre altri (Matteo Manfredi in particolare) hanno perso posizioni. Ma poi, come spiega l’esperto di finanza Roberto Albisetti a Telenord, è avvenuto anche un capovolgimento di fronte per quanto riguarda la strategia finanziaria:
Ci aspettavamo che ci sarebbero stati dei cambi perché non si erano materializzati i risultati aspettati. In quel periodo della retrocessione evitata hanno preso delle decisioni con la logica di sopravvivenza. Hanno messo quattrini nuovi, ma per tenere la società a galla, non andare in default, onorare gli impegni presi nella scorsa campagna acquisti. Ma non c’era da aspettarsi nulla di eclatante
Cessione Sampdoria, Albisetti: “Tey ora vuole limitare le perdite, mentre aspetta l’angelo investitore”
Cessione Sampdoria, Roberto Albisetti: Joseph Tey non crede più nel progetto. E aspetta un nuovo investitore…
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Si è parlato dei milioni che Tey ha investito nella Sampdoria anche nel 2025. Sono 50 solo nei primi 7 mesi dell’anno. Ma c’è un distinguo sostanziale da fare nella finalità di questi investimenti. Che non sono arrivati per far crescere il club, per aumentare la competitività o il valore della rosa come avvenuto l’anno scorso. Tanto per fare un esempio, la società blucerchiata non è arrivata a spendere 500mila euro per i cartellini dei calciatori acquistati.
Questi investimenti da parte di Tey sono arrivati solamente per far restare a galla la società, non per progredire. Sono il minimo indispensabile per assolvere all’amministrazione. E anche se non è stato mai spiegato ufficialmente questo cambio di strategia aziendale, Albisetti se la sente di dire che il maggiore azionista di Singapore ora sia molto meno fiducioso dell’investimento Sampdoria rispetto a prima. E che quindi voglia solo limitare le perdite in attesa di un nuovo investirore:
Tey non ci crede più tanto nella Samp, perché altrimenti oltre ai 30-40 milioni per tenere a galla la società ne avrebbe messi almeno altri 10-15 per tenere rinforzare la squadra nel calciomercato. Invece si è talmente arrabbiato con Manfredi che gli ha dato le risorse necessarie per non far andre a bagno la società, ma ora la strategia è cambiata. Non ci hanno detto qual è la strategia, ma la possiamo immaginare. Per quanto mi riguarda, è quella di limitare la perdita. È probabile che tey e Manfredi aspettino l’angelo investitore a togliere le castagne dal fuoco e magari a fargli recuperare il 70% di quanto hanno speso. Il che sarebbe già un gran successo per loro