Walter Novellino, allenatore della promozione della Sampdoria nel 2003, ha accolto la cessione di Massimo Ferrero come una liberazione
Walter Novellino non era presente alla festa degli Ultras Tito Cucchiaroni (causa battesimo della nipote) ma non ha certo dimenticato la Sampdoria. Il tecnico della promozione del 2003 e del ritorno in Europa del 2005 è tra i più amati in casa blucerchiata.
All’edizione genovese de La Repubblica, l’ex allenatore della Sampdoria ha parlato con grande gioia del passaggio dii proprietà. L’addio a Massimo Ferrero è stato accolto con una grande esultanza, come una liberazione:
Ero felice come un bimbo, ho esultato come un matto. Da lontano la sofferenza di noi tifosi è ancora più grande, uno stillicidio, sentire tutte quelle voci preoccupate, quegli allarmi. Per fortuna è finita. Una liberazione. Un sospiro di sollievo gigante.
L’obiettivo ora deve essere il ritorno in Serie A. Immediato, per ridare alla Sampdoria i palcoscenici che merita:
Ora non bisogna perdere tempo. Ci vuole subito la rinascita, i sampdoriani, tifosi straordinari, se lo meritano. Bisogna tornare immediatamente in Serie A.
Cessione Sampdoria, Novellino crede in Radrizzani
Cessione Sampdoria, Novellino: è stata una liberazione
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La mente non può non tornare al 2003 e alla promozione arrivata con Edoardo Garrone presidente. C’è entusiasmo e fiducia per questa nuova Sampdoria e la società può portare l’adrenalina giusta. Serve una ventata di aria nuova dopo una stagione estremamente complicata e non solo per i risultati sul campo:
Io nel 2003 con il presidente Riccardo Garrone ci riuscii e ora rivedo molte analogie rispetto a quel periodo. C’è entusiasmo, voglia di riemergere. I tifosi hanno dimostrato molta coesione e tutto ciò può essere un valore aggiunto. L’importante però sarà mutare molto, c’è bisogno di aria nuova, di una scarica di adrenalina che solo il cambiamento può portare.
Novellino, che avrebbe preferito Garrone, è convinto comunque che con Radrizzani e Manfredi ci saranno competenza e organizzazione:
Io non conosco Radrizzani, anche se so che ha fatto bene al Leeds, e in tanti me ne hanno parlato bene, e spero che pure Manfredi, su cui non ho informazioni, sia capace. Manfredi e Radrizzani non sono solo fondi sono persone, ci hanno messo la faccia. E ispirano fiducia. Ora non mi resta che un desiderio.