Cessione Sampdoria, la replica di Parodi a Ferrero. Il giornalista genovese puntualizza l’accaduto e ribadisce l’esistenza della trattativa
Renzo Parodi torna a parlare dello scontro verbale e degli insulti ricevuti dal presidente blucerchiato Massimo Ferrero.
Il giornalista, già firma del Secolo XIX e dell’edizione genovese di Repubblica, ha ringraziato i colleghi che hanno espresso la loro solidarietà, nonchè l’Unione Sportiva Stampa Italiana che ha diramato un comunicato

Cessione Sampdoria, la replica di Parodi a Ferrero. Le sue parole
Ma Renzo Parodi non si limita a ribadire le prerogative della stampa e torna sul punto. Il giornalista è convinto dell’esistenza di una trattativa in corso per la cessione della Sampdoria e la verità dei fatti stabilità presto di stabilire se abbia ragione lui o Massimo Ferrero, che continua a negare di essere in procinto di lasciare il timone della barca blucerchiata.
Ecco un estratto del suo post su Facebook:
L’incresciosa scena del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, che si è scagliato contro il sottoscritto accusandolo di scrivere cose false è facilmente commentabile. Anzi, si commenta da sé. La verità dei fatti si incaricherà presto di stabilire chi dei due “interlocutori” nella circostanza avesse ragione. Al di là del merito della questione – esiste o no una trattativa in corso per la cessione della Sampdoria? Io sostengo che esiste, Ferrero la nega – è inaccettabile il metodo del confronto. Gli insulti non fanno onore a chi li pronuncia e certamente non contribuiscono al ristabilimento della Verità. E’ stata una parentesi triste che andava evitata.
Ferrero si è scusato pubblicamente ed è poi sceso a più miti consigli. Ci siamo confrontati civilmente alla presenza del responsabile della comunicazione dell’Uc Sampdoria, Paolo Viganò. Per quanto mi riguarda l’incidente è chiuso. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto in oltre 40 anni di carriera giornalistica, che è andata ben al di là delle vicende sportive, come sa chi mi conosce. Cercare notizie, verificarne l’attendibilità e offrirle a chiunque abbia la bontà di seguirmi. Conservando gelosamente la mia piena e non coartabile libertà di giudizio.