Cessione Sampdoria, il saldo positivo nel calciomercato estivo ha reso più appetibile il club per nuovi possibili investitori?
La Sampdoria è uscita rafforzata o indebolita dal mercato estivo? Sarà banale dirlo ma la risposta arriverà solo dal campo. La mia sensazione però è che non sarà impossibile per i blucerchiati fare meglio rispetto all’ultimo deludente campionato, concluso con 36 punti e con una sofferta salvezza.
Il punto di partenza e il termine di paragone resta quello. E l’obiettivo naturalmente non cambia: salvare la pelle ed evitare la retrocessione. Non giriamoci troppo attorno: sono andati via almeno un paio di titolari indiscussi come Thorsby e Candreva, due giocatori non facili da sostituire. Il norvegese era forse l’unico vero incontrista in mezzo al campo. L’ex interista era probabilmente l’elemento più forte tecnicamente in rosa dell’ultima stagione.
Tutto vero ma le due cessioni sono state dettate oltre che da ragioni economiche anche da una non piena funzionalità negli schemi di Giampaolo. In buona sostanza Thorsby e soprattutto Candreva erano due giocatori sacrificabili: il tempo ci dirà se la scelta sarà stata vincente, al momento comunque non mi strappo i capelli.
Di sicuro non sto qui a fare confronti tra Leris e Candreva, tutti sappiamo che il secondo è di un’altra categoria. Ma sappiamo anche che Candreva dopo un grande girone d’andata (con D’Aversa in panchina) nella seconda parte del campionato aveva reso poco.
Forse l’arrivo in extremis di Pussetto, che comunque è una seconda scelta, potrà colmare almeno in parte il gap tra chi c’era prima e chi c’è adesso.
Non mi strappo i capelli neppure per gli altri giocatori che sono partiti. Credo che la Samp abbia avuto anche un pizzico di buona sorte nel riuscire a cedere Damsgaard per 20 milioni al Brentford (14 milioni + 6 di bonus) visto che il danese – che ha di sicuro grandi qualità – è reduce da una stagione in cui praticamente non ha mai giocato.
Sinceramente gli auguro un bel futuro in Premier e un rilancio in grande stile: ad oggi però Damsgaard era un’incognita, giusto cederlo soprattutto a quelle cifre.
Calciomercato Sampdoria, Ekdal e Yoshida non davano garanzie…
Su Ekdal non c’erano garanzie a livello fisico. Su Yoshida c’erano ormai molti dubbi dopo gli errori dello scorso campionato. Forse le uniche partenze che si possono rimpiangere sono quelle di Falcone (comunque in prestito al Lecce) e soprattutto Bonazzoli, ormai interamente di proprietà della Salernitana.
Ma non dobbiamo mai dimenticare la ragion di cassa e i paletti che il cda emergenziale guidato da Marco Lanna ha fatto giustamente rispettare a una società che continua a vivere una situazione estremamente delicata. Ecco perché mi sento di promuovere a pieni voti il mercato della Sampdoria, che pure non è sfavillante.
Nelle condizioni di oggettiva difficoltà in cui si trova il club sono state trovate le soluzioni più funzionali all’idea di squadra di Giampaolo. Ricordo aveva il rinnovo automatico in caso di salvezza, cambiare allenatore sarebbe stato un lusso difficilmente sostenibile.
Qualcuno parla di mercato miracolo, qualcuno parla persino di dirigenti eroi: io eviterei tutta questa poesia e parlerei semplicemente di una società che ha cercato di mantenersi a galla e mantenersi in vita. L’operazione Winks – uno che solo tre anni fa ha giocato la finale di Champions col Tottenham – è potenzialmente il vero colpo dell’estate per la Samp. Se l’inglese è venuto a Genova col giusto spirito potrà diventare il trascinatore della squadra. Poi ci sono gli arrivi di Villar, Djuricic e appunto di Pussetto.
Calciomercato Sampdoria, Giampaolo può contare su molte soluzioni
Cessione Sampdoria, il calciomercato ha reso più appetibile il club?
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Si tratta in ogni caso di giocatori a caccia di rilancio, reduci da stagioni con scarso minutaggio ma che conoscono il campionato di serie A e possono dare un contributo prezioso. Forse a centrocampo la Samp ci guadagna persino qualcosa rispetto all’anno scorso.
Di sicuro bisognerà valutare il loro rendimento a lunga gittata sperando che tutti recuperino la condizione ideale in fretta. Soprattutto in un campionato compresso come quello attuale che tra due mesi si fermerà per il mondiale. In linea di massima come considerazione generale penso che molti giocatori possano fare la differenza anche tra chi già era in rosa.
Penso naturalmente al ritorno di Gabbiadini dopo l’infortunio (la rete con la Lazio è stata una liberazione) ma anche ai rientri di Murillo e dello stesso Verre. Mi fa piacere che Giampaolo si sia mezzo in mezzo di fronte alla possibile partenza di Colley verso il Mallorca (sarebbe stata una beffa) e che un talento come Sabiri per ora sia rimasto a Genova.
Personalmente non mi convince molto la partenza di Depaoli, che per carità non è un fenomeno ma che come riserva di Bereszynski mi pare dia più garanzie rispetto ad Andrea Conti che purtroppo – dopo le grandi cose fatte vedere a Bergamo – da alcuni anni è troppo condizionato da infortuni e guai fisici.
Sono molto curioso su Segovia e spero che Giampaolo gli conceda qualche occasione. Non so quanto giocherà Amione, forse avrebbe giocato pochissimo anche Leverbe.
Cessione Sampdoria, le partenze sul mercato hanno reso più appetibile il club?
Poi c’è l’aspetto strettamente finanziario che è fondamentale per capire la strategia complessiva del mercato blucerchiato. Facendo un po’ di conti la Sampdoria ha incassato 25 milioni e ha risparmiato circa 8 milioni sul monte ingaggi. Una politica che ha permesso alla società di ridurre la sua esposizione debitoria a circa 100 milioni, rendendosi dunque teoricamente più appetibile a potenziali compratori. Nessuno però si illuda: la gestione commissariata e emergenziale della società non può diventare la regola.
Questo cda ha già superato parecchi mari in tempesta dopo i guai giudiziari calabresi che hanno coinvolto l’ex presidente Massimo Ferrero dallo scorso dicembre.
Prima una salvezza rocambolesca in campo, poi l’iscrizione al campionato (forse con l’aiuto decisivo di Garrone?) e quindi il mercato estivo con tutti i paletti del caso. La società ha lavorato bene, ha fatto quello che doveva fare in questo momento.
Ma non si può continuare a tirare la corda. Non si può pensare che questa condizione del club possa durare in eterno o comunque entro i 30 mesi dall’omologa dei concordati che rappresentano il termine ultimo per la cessione della Sampdoria.
Il fil rouge non cambia. Il cambio di proprietà non è una possibilità ma una necessità per garantire un futuro stabile al club blucerchiato. Questo lo sanno bene il presidente Marco Lanna e il consigliere d’amministrazione Gianni Panconi, che in questo momento sono le uniche due vere figure di garanzia all’interno della società.
Cessione Sampdoria vincolata all’omologazione dei concordati?
Sulle altre figure chiave del club ho già avuto modo di esprimere i miei dubbi personali nelle scorse settimane. Continuo a non capire come mai tante società calcistiche italiane vengano cedute a investitori stranieri mentre la Sampdoria (in vendita ormai da quattro anni) resti sempre nelle stesse mani, per capirci sempre quelle di Massimo Ferrero.
Il trust è un meccanismo complicato e su questo siamo tutti d’accordo. Ma ho la sensazione che la telenovela sia ancora lunga perché forse Ferrero si aspetta sempre un’offerta faraonica per la Sampdoria.
Un’offerta faraonica che a queste condizioni non credo arriverà mai. ll treno era passato nel 2019 con gli 80 milioni del gruppo Vialli ma su quel treno non è salito nessuno.
Temo che la telenovela sia ancora lunga, temo che le speranze si accompagnino anche a parecchie illusioni in questa fase storica della Samp. Ma non può piovere per sempre. E anche se a qualcuno non garberà, prima o poi arriveranno i titoli di coda in questo brutto film.