Cessione Sampdoria e concordati Ferrero, Parodi: Vidal bluffa, rischio fallimento? L’analisi del giornalista genovese
In un lungo post su facebook, il giornalista genovese Renzo Parodi, già firma del SecoloXIX e dell’edizione genovese di Repubblica, ripercorre le ultime interviste di Ferrero prima dell’arresto (Massimo Ferrero apre alla cessione della Sampdoria) e quella di Gianuca Vidal (Cessione Sampdoria, le parole di Vidal sulle tempistiche; Cessione Sampdoria, Vidal: arriva la quinta offerta. E la trattativa con Vialli);
Cessione Sampdoria e concordati Ferrero, Parodi: Vidal bluffa, rischio fallimento?
Vidal è l’artefice dei concordati che secondo lui avrebbero messo in salvo la Sampdoria. Da cosa? Dal crollo delle altre aziende di Ferrero che prima o poi l’avrebbero travolta. Se la Sampdoria è una pedina della catena di società che fanno capo a Holding Max (la cassaforte, vuota, di famiglia) nessuno oggi può dorsi fuori dai guai. In una intercettazione allegata agli atti dell’inchiesta, l’avvocato Francesco Cocola, avvocato amico di Vanessa Ferrero il 9 novembre 2020 avverte a proposito del trust Rosan in cui è stata incapsulata la Sampdoria: “Mettere in sicurezza l’unico asset di valore del gruppo, al fine di rendere più agevole la vendita e salvaguardarlo dall’eventuale aggressione da parte dei creditori è bancarotta. Scusa, ma in sicurezza rispetto ai creditori non è che c’ha un altro nome. Se zompa (salta ndr) Holding Max, è bancarotta e andate tutti in galera”. Ecco un altro punto critico che potrebbe complicare le cose.Nelle carte Vidal dice anche: “Adesso ho capito perché cerca di prendere i soldi dalla Samp”. Ecco, appunto, se saltasse fuori che Ferrero ha davvero pescato dalle casse blucerchiate la Sampdoria sarebbe parte lesa (senza speranza di ricevere il dovuto, visto lo sfacelo in cui versano le società del gruppo). Poiché Ferrero era il suo rappresentante legale il club potrebbe essere chiamato a rispondere di eventuali altri magheggi del Viperetta ai danni di diverse entità sociali.
E su questo punto è illuminante quanto ci ha detto in esclusiva il dott. Sergio Sorace (Intervista a Sergio Sorace, il “salvatore” della Sampdoria). Due concetti importanti: la Sampdoria potrebbe essere coinvolta nelle indagini , e le possibili ripercussioni sui concordati)
Il presunto bluff di Vidal
In particolare, per quanto riguarda Gianluca Vidal, secondo Parodi le offerte di cui si parla non sono concrete.
Nell’intervista Vidal dice e disdice, come suo costume. Parla di manifestazioni di interesse che hanno velocizzato la trattativa per la cessione del club. Ma confessa anche di non avere nomi in agenda. Tradotto. Ho ricevuto un paio di telefonate e qualche email nelle quali si manifesta un generico interesse per la Sampdoria, Da parte di chi? Vidal ovviamente non scopre le batterie.”I nomi che sono usciti per me sono interpretazioni giornalistiche”. E ci credo. Radrizzani e Zanetti dopo il flop della prima trattativa con Dinan-Vialli, si erano fatti avanti. Il patron del Leeds la scorsa estate, il re del caffè era venuto a Genova tre volte a incontrare Edoardo Garrone. Ferrero li aveva rimbalzati entrambi. Come aveva fatto con Platek e Krause, oggi proprietari di Spezia e Parma che avevano annusato anzitutto la Sampdoria,. Tutte queste notizie ve le avevo date in tempo reale ma si sa, la memoria svanisce.
E continua: di fatto sarebbero un bluff per “stanare” Dinan.
L’intento di Vidal è trasparente convocare quanti più possibili pretendenti sulla scia dei concordati è spingere Dinan ad alzare la propria offerta ventilando un’asta al rialzo che procuri almeno i 33 milioni ( e magari qualche spicciolo in più)cioè la somma indicata e approvata dal tribunale fallimentare, necessaria per sanare le posizioni debitorie di EF e Farvem e pure quelle – inedito saltato fuori dopo che Ferrero era entrato a San Vittore -. quelle delle aziende calabresi decotte che hanno innescato l’inchiesta penale di Paola.
Il gran finale è dedicato da Vidal ai tempi in cui realizzare la cessione. Almeno cinque mesi, perché le verifiche sul compratore e la successiva due diligence sui conti della Sampdoria non si fanno in poche settimane. Giusto. Giustissimo. Il che la dice lunga. Mentre Vidal invoca la continuità aziendale come requisito per tenere a galla la Sampdoria, che deve stargli a cuore quanto sta a cuore a Ferrero, Vidal prova a collocarsi al centro della scena.
Le offerte devono pervenire a me., avverte. E giura di non aver sentito né Dinan né Vialli,. E’ vero, difatti la loro offerta è pervenuta al tribunale fallimentare che in assenza dell’ok al concordato EF non ha alcun obbligo di trasmettergliela. Lo farà dopo il via libera.
Va ricordato, e ormai lo scriviamo da parecchio, che Gianluca Vidal in qualità di trustee ha il controllo della Sampdoria, nell’ambito dei concordati. L’avevamo già scritto oltre un anno fa, analizzando l’atto istitutivo del trust:se lo scopo del trust diventa anche solo in parte impossibile il trust termina. E per scopo del trust Rosan si intende conferire finanza esterna ai concordati Eleven e Finance. (ESCLUSIVO: Concordati Ferrero, chi e come controlla la Sampdoria: ecco i documenti del Trust. Quindi se i concordati saltano, salta il trust.
Torniamo al ragionamento di Parodi:
Il concordato-pilota, quello di EF, è tuttora appeso alle nuvole, in attesa della decisione del tribunale fallimentare sull’istanza di revoca presentata da Hoist.
Come mai il tribunale dopo un mese e mezzo non si è ancora pronunciato? C’entra forse l’inchiesta di Paola che promette altri sviluppi? C’entra l’inchiesta romana sul caso Obiang per la quale Ferrero è indagato per bancarotta fraudolenta? Metti che dai due fronti giudiziari arrivino a breve novità rilevanti, tali da spiazzare la Sampdoria, purtroppo pienamente inserita nella catena di sant’Antonio delle società del gruppo Ferrero e come tale in linea di principio non esente da azioni risarcitorie.
Se dovessi scommettere direi che i concordati saranno alla fine bocciati. O dal tribunale oppure dai creditori, che hanno l’ultima parola e non debbono motivare la propria decisione, Hoist aveva presentato l’istanza di revoca, pretende i propri crediti fino all’ultimo centesimo. Si parla di 35 milioni almeno, difatti in estate aveva rifiutato l’offerta di 28,5 milioni dell’amico di Ferrero (individuato come l’ex patron del Genoa, Enrico Preziosi) dopo aver respinto l’anno scorso una analoga proposta da parte di Gian Piero Fiorani, il plenipotenziario di Gabriele Volpi, interessato a mettere le mani, acquistando il credito di Hoist, sulla catena dei cinema romani del Viperetta.
O Vialli-Dinan o fallimento
Questa la conclusione del ragionamento di Renzo Parodi:
La scorsa settimana Dinan ha chiesto l’aggiornamento dei conti alla Sampdoria, ritenendo già espletata la due diligence.
Se i concordati passeranno quella sarà l’unica offerta sul tavolo, anche per ragioni di tempo, lo ha implicitamente asseverato Vidal, quando ha parlato di cinque mesi per il closing. Un tempo impraticabile per una società di calcio che vive quotidianamente e alla quale occorre una guida certa e nel pieno delle proprie prerogative giuridiche, finanziarie e sportive.
Altrimenti la Sampdoria sarà venduta da un commissario ad acta ad una somma sensibilmente inferiore a quella fissata dai concordati. Situazione questa più conveniente per il compratore. Disastrosa per la Sampdoria che nelle more della procedura (mesi) andrebbe a bagno su tutti i fronti.
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