Perché la cessione della Sampdoria saltò: per un’offerta finale al ribasso di Dinan e Knaster dopo che il Gruppo Vialli aveva trattato per 83 milioni di euro. Questo il retroscena svelato dal Secolo XIX.
A distanza di più di un anno dalla rottura della trattativa tra il presidente Ferrero e il Gruppo di investitori guidato da Gianluca Vialli, il Secolo XIX svela alcuni retroscena. Di sicuro fu una trattativa lunga, cominciata a fine 2018 e terminata con un nulla di fatto lo scorso settembre con un’offerta al ribasso.. Trattative che segnò la fine dei rapporti tra Massimo Ferrero e l’avvocato Antonio Romei, oltre che un peggioramento dell’indice di gradimento verso l’attuale proprietà che ha coinvolto anche in prima persona l’ex presidente Edoardo Garrone, per molto il principale colpevole.
C’era anche il Fondo Aquilor
Il principale quotidiano genovese ricorda che già “nella primavera 2019 si erano diffuse voci dell imminente chiusura della trattativa. Ma dai documenti risulta solo un offerta non vincolante, forse confusa da qualcuno per preliminare d acquisto di una cinquantina di milioni non accettata da Ferrero”. Poi arrivò anche il Fondo Aquilor, il principe saudita Al Saud, già comproprietario dello Sheffield. Ma non se fece nulla per problemi con il suo socio in Premier League…
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Cessione Sampdoria, offerta al ribasso di Dinan e Knaster ecco perché saltò Vialli
La prima offerta del Gruppo Vialli
Si torna a parlare di Vialli che nella ricostruzione fatta dal Secolo “il 9 agosto presentò un’offerta non vincolante (quindi lasciandosi aperta ancora una porta per uscire) che sarebbe potuta risultare vincente. Potenzialmente da 82,5 milioni. CosÏ composta: 65 milioni da pagare alla firma, almeno 12,5 milioni da pagare alla vendita di Andersen e Praet (che in effetti furono ceduti rapidamente a Lione e Leicester), il 33,33% della cifra “ove dalla loro vendita si fosse ottenuta una cifra superiore a quella prestabilita”, più il valore che un perito indipendente avrebbe riconosciuto alla sede di Corte Lambruschini, ipotizzato in circa 2/2,5 milioni. Per un totale di circa 83 milioni. Debiti esclusi e con garanzie contrattuali da definire”.
Un affare per Massimo Ferrero pronto a lasciare. E poi? ́Il quotidiano genovese si rifà alle parole di Gianluca Vidal che dopo marzo ha trattato con il gruppo Vialli per conto dei Ferrero e che dispone di documenti e mail e che raccontano che l’operazione si è allungata proprio sulle garanzie.
L’inizio di Difra spaventò gli americani
Poi inizia il campionato, senza aver fatto mercato, con la Sampdoria di Di Francesco che va male, anzi malissimo “e a quel punto Dinan e Knaster si sono spaventati e hanno buttato sul tavolo un prezzo molto ridotto per uscire dalla trattativa. Che ha vanificato anche la disponibilità dei Garrone a contribuire al buon esito”, fino alla definitiva rottura della trattativa datata 8 ottobre 2020 con un comunicato ufficiale.
Il Secolo racconta che “molte delle richieste di Dinan e Knaster (speculatore puro) non sembravano fatte da acquirenti appassionati (come erano invece Vialli e la tifoseria blucerchiata) che stessero per andare dal notaio a firmare, ma erano relative semmai a chiarimenti da prime fasi della trattativa su documenti che si riteneva avessero già ricevuto da Fausto Zanetton, il socio di Vialli in Calcio Invest. Figura che per lunghi mesi è stata l’unico tramite tra le due parti, che non si parlavano direttamente. Non come advisor indipendente, ma in realtà in parte interessato, visto che sarebbe entrato con una quota di minoranza nella nuova società. E che forse ha svolto alla fine un ruolo più impattante di quel che sembrava”.
Cessione Sampdoria, offerta al ribasso di Dinan e Knaster ecco perché saltò Vialli