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Cessione Sampdoria, debiti e Ferrero: Primocanale risponde a Romei

di Matteo Palmisano
Sampdoria Stankovic Romei

Primocanale ha voluto rispondere alle parole del vice-presidente Antonio Romei in merito alla cessione difficoltosa della Sampdoria

Le parole di Antonio Romei, vice-presidente della Sampdoriasulla cessione del club hanno portato alla risposta di Primocanale. Il sito ligure ha voluto dare, in modo polemico, le spiegazioni sul perché la società blucerchiata faccia fatica a trovare un acquirente.

I primi motivi sono di natura economica. La Sampdoria ha, infatti, un forte indebitamento, che supera i 100 milioni verso diversi creditori. E’ proprio questa diversità di creditori a rendere complicata la situazione debitoria:

La società ha un indebitamento forte, scenario forse non peggiore rispetto ad altri club di Serie A ma complicato dalla molteplicità dei creditori: fisco, banche, agenti, fornitori. Tutti i soggetti sono disponibili a transare al 40/50%? Di certo è escluso che il fisco tratti, al massimo può concedere una dilazione.

Non viene tralasciato, ovviamente, il nome di Massimo Ferrero, che proprio Romei, stando a quanto scritto da Primocanale, ha portato alla Sampdoria. L’attuale proprietario, ora, vuole i soldi per lasciare il club:

C’è un azionista che lei conosce molto bene, anzi che lei ha portato alla Sampdoria, mediando in gran segreto con successo con la famiglia Garrone-Mondini: un certo Massimo Ferrero, che ora vuole dei soldi per uscire e per consentire un aumento di capitale. Se non ci fosse, sicuramente si passerebbe già al punto 1 che le abbiamo spiegato.

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La situazione in classifica, poi, non aiuta gli investitori, consapevoli che la Sampdoria potrebbe presto andare in Serie B. La serie cadetta, al momento, è uno scenario possibile, così come il fallimento che qualcuno, per convenienza economica, potrebbe preferire:

La posizione in classifica della squadra non incentiva gli eventuali investitori, consapevoli di come entrare oggi nella Sampdoria significhi probabilmente partire dalla serie B.

C’è qualcuno che, per convenienza economica, preferirebbe che la Sampdoria fallisse e ripartisse dalla serie D, ma pulita dai debiti. Tanto più che la categoria del nuovo inizio potrebbe, per meriti sportivi e importanza della piazza, non essere la D, ma la C o addirittura la B, se le istituzioni del calcio tenessero conto in via compensativa delle circostanze uniche dell’avvio della crisi, una fase in cui le stesse istituzioni non avevano brillato per attenzione e vigilanza. Una serie B che peraltro pare la probabile destinazione di una squadra che, come il CdA e i tifosi, a onor del vero sta facendo tutto il possibile per cercare di restare nella massima serie, anche se ormai con speranze ridotte al lumicino.



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