L’ex presidente del Brescia, Marco Bonometti, difende il suo successore Massimo Cellino dalle contestazioni e pressioni per la cessione del club
Ormai a Brescia c’è una spaccatura che sembra insanabile tra la proprietà del club e la piazza. Massimo Cellino è in rotta con la tifoseria che spera che la società venga presto ceduta. Tante voci si sono avvicendate, anche quella di una possibile cordata di imprenditori del territorio che sarebbero pronti a prendere la squadra. Ma, ad ora, è stato un nulla di fatto.
Nel mentre, a spezzare una lancia in favore dell’attuale proprietario è stato Marco Bonometti, industriale bresciano nonché ex presidente del Brescia. In un’intervista a BresciaOggi ha preso le parti del suo successore, chiarendo che vede molto difficile il passaggio di proprietà del club a imprenditori locali:
Cellino ha fatto e sta facendo un grande lavoro. Ho molto rispetto per lui, non so se altri a Brescia ce l’hanno. In tanti parlano ma nessuno fa nulla. Possibile cordata bresciana? Chiacchiere, servono i fatti. In questo momento, non la vedo. Posso capire, però. Il calcio è sempre più complicato
Brescia, Bonometti: “Cessione? Dipenderà dalla categoria. Ma senza Cellino non sarebbe in Serie B”
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Insomma, Bonometti è convinto che Cellino stia facendo un buon lavoro, nonostante la squadra ora sia in zona playout. Ma l’attuale presidente del Brescia, secondo il predecessore, sta tenendo la barra dritta. Per un’eventuale cessione, ora è presto per parlarne. Conterà salvare la categoria per le rondinelle. Anche perché il passaggio di proprietà dipenderà molto da quale campionato giocherà l’anno prossimo:
Avendo un presidente competente come Cellino, perché non si riesce a stabilire un buon rapporto col territorio? In questo momento tutta Brescia dovrebbe essere compatta con lui, a maggior ragione ora che c’è la concreta possibilità di fare il nuovo Rigamonti grazie alla legge sugli stadi. Ogni discorso sul futuro della società dipende dalla categoria: se il Brescia resta in B, potrà accadere qualcosa; ma se va in C diventa tutto più complicato. Io, posso dirlo, l’ho mantenuta in B per 3 anni in condizioni molto difficili
La questione è sempre la stessa: serve un compratore giusto. Ma, fino ad allora, Bonometti invita la piazza bresciana a stare dalla parte di Cellino. Perché, senza di lui, la società non sarebbe da tempo in Serie B:
Solo se trova il comparatore giusto. È un uomo tutto d’un pezzo, l’unico che mette faccia e soldi. I bresciani dovrebbero ringraziarlo: senza di lui non ci sarebbe il Brescia in B.