L’ex ministra Pinotti rinuncia all’invito a far parte del Cda della Sampdoria: due le strade davanti a Manfredi
Roberta Pinotti non farà parte del Cda della Sampdoria. L’ex ministra della difesa del governo italiano ha rinunciato, secondo quanto rivelato da Telenord, ad entrare a far parte del board blucerchiato, che proprio in questo momento è alla ricerca di un membro che vada ad aggiungersi al duo composto da Matteo Manfredi, azionista di riferimento, e Raffaele Fiorella, amministratore delegato.
Dopo le dimissioni di Marco Lanna, infatti, c’è la necessità di introdurre nel Cda della Sampdoria un terzo membro, per raggiungere il numero minimo di partecipanti stabilito dallo statuto. L’ex senatrice Pinotti è stata per molto tempo una candidata forte ad entrare nel Consiglio blucerchiato, negli ultimi mesi è comparsa varie volte accanto a Matteo Manfredi. Specialmente all’inaugurazione della nuova sede di Bogliasco. Presenza, la sua, che non è passata inosservata né è parsa casuale.
Sampdoria, Roberta Pinotti rinuncia ad entrare nel Cda
Cda Sampdoria, Telenord: Roberta Pinotti dice di no a Manfredi
LEGGI ANCHE Sampdoria, Edoardo Garrone vuole diventare presidente di Confindustria
Ma sembra che ora la Pinotti abbia deciso di rinunciare alla possibilità di unirsi al Cda della Sampdoria. Non sarà lei il terzo membro del board, né la terza donna a ricoprire tale carica. Esclusiva che, al momento, resterà di Franca Fassio e Monica Mondini.
D’altro canto, si riduce il ventaglio di nomi a disposizione di Manfredi per completare il numero minimo dei consiglieri blucerchiati. Serve qualcuno che entri in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio del 2023, prevista con un’assemblea entro fine aprile. Periodo in cui, molti probabilmente, l’attuale azionista di riferimento diventerà ufficialmente il presidente. Quest’ultimo e Fiorella potrebbero nominare autonomamente un nuovo membro, con l’approvazione del collegio sindacale, senza convocare un’assemblea azionisti.
La strada alternativa, nel caso non si reperisse un nome valido, è quella di ottenere una deroga allo statuto e continuare in due, Manfredi e Fiorella, fino all’approvazione del bilancio. E da lì formare un nuovo cda, che però, unica certezza, non sarà composto da Roberta Pinotti.
