Cda Sampdoria, Bosco e Panconi: nostri consigli inascoltati…

Anche Bosco e Panconi hanno parlato nell’incontro tra il Cda della Sampdoria e la stampa e hanno spiegato come Ferrero non li abbia ascoltati
Parlano Bosco e Panconi, gli uomini dei conti della Sampdoria. Fanno il punto della situazione sullo stato attuale della società. E spiegano come non si sentano responsabili di tutto quello che sta accadendo sotto il punto di vista finanziario, anche perché loro avevano provato a dare dei consigli.
Prende la parola per primo Bosco.
La Sampdoria ha avuto una gestione sanissima fino al Covid e ha pagato per i servizi alle aziende di Ferrero, che poi è stato prosciolto per questo. Le perdite sono arrivate negli ultimi due anni, ma è un debito virtuoso, a media lunga-scadenza.
Sampdoria, le parole di Bosco e Panconi
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Ovviamente ci sono virtuosismi, ma anche casi peggiori. Se ci sono perdite, l’unico modo per andare avanti è fare accesso al debito con banca Sace e altri istituti che ci hanno dato fiducia. Chi c’era prima non ha mai messo un euro in società, in due anni abbiamo perso 15 milioni di fatturato più i soldi della plusvalenze.
Poi è stato il turno di Panconi.
Ero consulente della Sampdoria. Conoscevo i numeri anch’io per la Sace. Con Alberto abbiamo optato per determinate azioni, per accelerare il processo di vendita e questo lo avevamo spiegato anche a chi c’era prima. Io ero un consulente lui direttore operativo, nessuno di noi però era amministratore delegato. E i nostri consigli sono stati inascoltati.
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