In esclusiva per ClubDoria46 Luca Castellazzi, indimenticato numero uno della Sampdoria, parla di Emil Audero. Parole di fiducia…
Luca Castellazzi numero uno della Sampdoria tra il 2005 e il 2010 ci crede. “Per me Audero è un portiere affidabile su cui si può investire tempo e fiducia. Può essere il portiere della Sampdoria per i prossimi 10 anni…”. Ci crede perché “il primo anno ha fatto molto bene, quest’anno la squadra è in difficoltà, prende tanti goal e quando ne prendi così tanti è difficile che un portiere non possa risentirne. Il suo rendimento ne viene per forza condizionato”. In esclusiva a ClubDoria46 il portiere dall’inconfondibile divisa verde che in maglia blucerchiata ha superato quota 100 presenze.
Non è un momento semplice per Emil Audero…
“E’ un classe ’97, un portiere giovane, di quelli che si devono sporcare ancora i guantoni. A 23 anni ha davanti a sé ancora 10 anni di carriera minimo quindi non c’è da farsi prendere da nessuna depressione perché è un portiere di sicuro affidamento. E’ stato un investimento importante per la Samp e può rappresentare il futuro di questa squadra per molte stagioni”.
La sua qualità migliore?
“Mi sembra un portiere molto pulito a livello tecnico. Mi piace il modo in cui sta in porta, per come gestisce l’area. Non fa mai niente di superfluo, non amplifica mai il gesto è un portiere che ha tecnica”.
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Dove invece deve crescere ancora?
“Probabilmente, per come l’ho visto io, deve essere un pò più autorevole, far vedere che partecipa di più anche alla partita. E’ un portiere molto ordinato che può dare l’impressione alla gente che vivi passivamente la partita anche quando non è così… Deve sforzarsi di comunicare un pò di più ed essere tra virgolette esuberante. Deve scuotere anche i compagni che ha davanti a lui…”
La valutazione di 20 milioni può incidere sul rendimento di Audero?
Il fatto di essere stato pagato tanto è una responsabilità ulteriore. Può essere un peso perché la gente pretende ancor di più da te. A fronte di certe cifre i tifosi ma anche la società si aspettano sempre il massimo. E a livello mentale ti crea più pressioni di quante tu ne possa avere…
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Ma li vale tutti quei soldi?
“Audero vale i soldi che è stato pagato, non ci sono dubbi. Però è inevitabile che crea aspettative maggiori e quella critica in più perché si cerca sempre di avere il massimo da un giocatore pagato tanto. Anche il più piccolo errore viene scorporato…”.
In tanti sono convinti che non avere un secondo forte, che ti mette pressione può incidere sul suo rendimento?
“Avere un portiere forte o non forte, con esperienza o senza, secondo me cambia. Il portiere poi pensa sempre a giocare, non credo che non avere un’alternativa di pari livello possa incidere”.
Audero ha ammesso di trascorrere parte della sua quarantena a rivedere i suoi errori?
“E’ un segno di maturità, di forza. E’ giusto farlo. Può sembrare una cosa frustrante ma è la cosa principale per poter crescere e migliorare. Il video ti dà dei riscontri che il campo non ti dà. Serve anche a livello mentale, è un segnale di forza riuscire a rivedere un errore piccolo o grande che sia e cercare di correggerlo”.