L’ex presidente del Lecco Paolo Di Nunno si è espresso sul caso del Brescia di Massimo Cellino, ecco le sue parole sul rischio Serie C…
La Sampdoria non è riuscita a soddisfare le aspettative, ad agosto 2024 i proclami di un ritorno in Serie A avevano illuso tutti ma poi il campo ha detto altro. Matteo Manfredi dovrà intervenire, ancora una volta, dalla dirigenza alla panchina fino ai calciatori. I liguri faranno la terza rivoluzione tecnica in tre anni.
Il caso del Brescia continua a tenere banco e sarà il vero ago della bilancia della corsa salvezza, nonostante sia terminata la stagione regolare i tribunali potrebbero riscrivere la classifica cadetta. In tal senso l’ex presidente del Lecco Paolo Di Nunno ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia, ecco cosa ha detto proprio sulle rondinelle:
Il Brescia va in C? Ma state scherzando? Secondo voi quel presidente là, il presidente del Brescia (Cellino, ndr), va in C? Io mi scommetto tutto quello che vuoi che lui non andrà in C. Ricordati che quello è stato la mia rovina! Era tornato di nuovo in C e ha fatto un casino! Cellino ha fatto tanto casino che lui è rimasto in B, ha messo dietro un’altra società per fare indagare due società, il Perugia e la Reggina. Lui aveva detto che la Reggina non pagava gli stipendi, poi il tribunale gli aveva dato ragione, ma la Lega ha detto che il tribunale civile è una cosa, il tribunale del calcio è un’altra
Andrà come ha detto l’ex presidente del Lecco?
Caso Brescia, Paolo Di Nunno: uno come Massimo Cellino non lo manderanno mai in Serie C
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Dimenticatelo che lui va in C, lui ha le carte in mano di tutti! Di tutta la Lega, di tutti gli uomini potenti della nostra Lega, le ha lui le carte! Quando le ha strappate, ma non è stupido … Dai, Non mi fare parlare per mettere … Guarda dov’è Cellino! È lui! Mi volete prendere in giro stasera? Criscitiello, tu vuoi giocare con me perché se c’è Di Nunno fate audience! Va bene!
Il Brescia nella stagione 2022/2023 perse il play-out contro il Cosenza e retrocesse in Serie C, per poi essere ripescato. Di Nunno fa riferimento ai casi Perugia (18° e retrocesso in Lega Pro) e Reggina (7^ al termine della stagione regolare cadetta ed esclusa dalla Serie B per il mancato pagamento dei debiti tributari entro la data scadenza, poi a causa del fallimento retrocessa in Serie D) che liberarono un posto in Serie B, il quale andò per regolamento proprio alle rondinelle (visto che la prima ripescata è la squadra che ha perso il play-out di B).