La Serie Bkt attende il processo di primo grado per il caso Brescia, ma si fa largo l’idea di aspettare la Corte d’Appello per decidere del playout
La situazione in cui è precipitata la Serie Bkt è intrecciatissima e ha bisogno di sbrogliare la matassa in pochissimo tempo. A inizio giugno ci sono le scadenze per le iscrizioni ai prossimi campionati e filtra l’idea di far iscrivere tutte le squadre coinvolte nella zona salvezza e playout alla cadetteria, per sicurezza. Nel frattempo ci sono gli impegni con le Nazionali, poi la stagione deve finire entro il 30 giugno. Per cui non si può andare troppo in là. E non si può aspettare troppo a decidere.
I tempi sono strettissimi ed è ciò che verrà ribadito nel Consiglio Federale che si terrà lunedì 26 maggio. La Serie Bkt presenterà la situazione all’esame dell’Assemblea in Figc, da cui dovrà uscire una strategia, una direzione verso cui procedere nell’attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso. La prima udienza davanti al Tribunale Federale Nazionale per il Brescia ci sarà giovedì 29 maggio. Già dopo quella, volendo, si potrebbero prendere decisioni sul playout del campionato cadetto. Ma le sensazioni dicono che si potrebbe aspettare ancora un po’.
Caos Serie Bkt, dopo il verdetto della Corte d’Appello la decisione sui playout
Caos Serie Bkt, playout dopo la sentenza della Corte d’Appello? L’ipotesi
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Almeno fino alla sentenza della Corte d’Appello, il secondo e ultimo grado della giustizia sportiva (escluso il Collegio di Garanzia del Coni). Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il Consiglio Federale potrebbe decidere di attendere fino a che non sia pronunciato il verdetto successivo al primo grado del Tfn.
Come tempistiche si parla di inizio giugno, forse in mezzo alla sosta per le Nazionali, perché dopo ci sarà fretta di disputare un eventuale playout andata e ritorno entro il 30 del mese prossimo. Entro cui, si può facilmente ipotizzare, l’iter giudiziario non sarà finito, se il Brescia farà ricorso (come minaccia) a ogni grado della giustizia ordinaria. Ma il mondo del calcio italiano, per fare in tempo con le scadenze, potrebbe agire già dopo l’esaurirsi del percorso della Giustizia Sportiva. Perché il tempo stringe e c’è bisogno di risposte.