Calcioscommesse, cosa rischiano Fagioli, Tonali e Zaniolo? Il minimo della squalifica è di tre anni, ma può essere ridotta con patteggiamento e collaborazione
Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Sono questi, al momento, i nomi coinvolti nella nuova ondata di calcioscommesse che rischia di investire il calcio italiano. Non è, infatti, escluso che possano saltare fuori altri nomi nel corso delle indagini. Intanto, però, al momento, la Procura Federale ha aperto un fascicolo solo su Fagioli.
La Gazzetta dello Sport ha provato a rispondere ad alcune domande sui rischi che corrono i tre calciatori. Innanzitutto saranno sicuramente squalificati? La risposta è no:
Al momento sui tre la Procura federale guidata da Giuseppe Chinè ha solo aperto un fascicolo e sta dunque svolgendo le sue indagini tra cui le audizioni già avvenute dello stesso Fagioli. La Procura della Figc dunque sta indagando deve verificare se ci siano gli estremi per la violazione dell’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva.
Calcioscommesse, Zaniolo e Tonali non ancora indagati dalla Procura Federale
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Calcioscommesse, i rischi per Fagioli, Zaniolo e Tonali: squalifiche valide anche in Premier…
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Il rischio di squalifica è di minimo tre anni. I calciatori, però, avrebbero, in caso, la possibilità di ridurre la pena patteggiando o collaborando, come sta facendo Fagioli, che ha ammesso le proprie responsabilità. La squalifica, nei casi di Tonali e Zaniolo, che giocano in Premier, varrebbe comunque:
La sanzione può ridursi in caso di patteggiamento o collaborazione del giocatore sotto indagine: posizioni che ha adottato da subito Nicolò Fagioli che ha ammesso le proprie responsabilità. C’è anche un’altra possibilità che riguarda la «collaborazione» dei giocatori coinvolti: se porteranno informazioni utili.
La sanzione pesa in campo. I due giocatori di Newcastle e Aston Villa, sotto indagine per fatti avvenuti in Italia, pagherebbero le eventuali colpe in Premier League.
Ci si chiede, poi, come mai la Nazionale li abbia mandati via dal ritiro di Coverciano. Zaniolo e Tonali, sono stati mandati via non per sospetta colpevolezza ma per non creare un clima di tensione intorno agli azzurri:
Tonali e Zaniolo non sono stati cacciati dal ritiro azzurro. La Figc lo ha specificato in un comunicato, dove sottolinea di aver deciso «anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club», perché «a prescindere dalla natura degli atti, in tale situazione i due calciatori non sono nella necessaria condizione per affrontare gli impegni dei prossimi giorni».