Il calciomercato della Sampdoria sarà condizionato dai paletti e dal salary-cap: Matteo Manfredi mette già in conto uno sforamento
La Sampdoria dovrà fare i conti con il blocco del mercato. La società di Matteo Manfredi è alle prese con la seconda sessione condizionata dai paletti imposti dalla Figc in seguito all’omologa del piano di ristrutturazione del debito. Si opererà, quindi, con creatività, cercando le giuste occasioni.
Manfredi alla Gazzetta dello Sport parla di sostenibilità e conferma la fiducia nell’operato di Pietro Accardi e Andrea Pirlo:
La sostenibilità è parte fondante del nostro progetto. Confronti Pirlo-Accardi? Sì, da tempo,ma questi paletti ci obbligano a lavorare più alacremente del normale. Il blocco del mercato è un fardello con cui fare i conti. Il nostro mister ha grandi capacità tecniche ed umane. Dovremo essere creativi e all’altezza delle aspettative.
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Il grande tema in casa Sampdoria riguarda il monte-ingaggi. L’anno scorso i blucerchiati hanno iniziato con 27 milioni lordi per finire con 25. Tanti, troppi, anche perché quest’anno il salary cap è fissato a 10 milioni. Ci sarà, come afferma Manfredi, uno sforamento:
Il salary cap imposto dalla Lega di B è dieci milioni e come già fatto l’anno scorso dovremo gestirlo. Vuol dire mettere il 40 per cento di ogni euro superiore a tale tetto come garanzia cash. Le nostre ambizioni ci impongono di dover considerare uno sforamento.
Sforamento di quanto? La storia della Serie B parla chiaro: chi ha vinto ha sempre avuto un monte-ingaggi intorno ai 20 milioni di euro. Sarà così anche per la Sampdoria? Difficile si possano superare i 20 milioni, ma certamente ci sarà una squadra competitiva e pronta a conquistare la Serie A:
La storia recente della B dice che le squadre promosse hanno avuto un monte ingaggi proiettato oltre i 20 milioni. Avere soldi e vincere non è scontato ma è un po’ più facile che farlo con budget sostenibili.