Il calciomercato della Sampdoria si è chiuso con l’arrivo di Antonin Barak: la classifica, però, preoccupa. Serve un cambio di rotta
La Sampdoria ha pescato Antonin Barak come ultimo colpo del suo calciomercato. Un acquisto che, almeno in parte, riabilita la sessione estiva blucerchiata, anche se, come scrive La Gazzetta dello Sport, bisogna pensare anche alla classifica. Che, in questo momento, vede la squadra di Massimo Donati all’ultimo posto con zero punti in due partite.
L’analisi della rosea non lascia molto spazio alle interpretazioni. Bisogna correre subito ai ripari per far crescere in fretta un gruppo che ha palesato dei limiti, con tre goal presi in 31 minuti contro il Sudtirol:
Ancora una volta la sfida con il Südtirol ha messo a nudo i limiti enormi di un gruppo che deve crescere, e pur infretta. Ultima in classifica dopo due giornate, cinque reti subìte e solo una fatta, due ko di fila. Si può obiettare che la stagione sia ancora all’inizio e solo dopo la sosta i blucerchiati potranno mostrare (in casa contro il Cesena)laloro veste definitiva, sperando che l’abito sia quell ogiusto per affrontare un campionato con meno patemi di quello passato.
Calciomercato Sampdoria: Barak sì, ma l’attaccante…
Sampdoria, Gazzetta: che colpo Antonin Barak! Ma la classifica già preoccupa…
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I tre goal hanno riaperto vecchie ferite per i blucechiati, con rumori e brusii dei tifosi:
Fatale che una situazione del genere riaccendesse i brusii ed i malumori mai sopiti della piazza blucerchiata, i cui ventimila abbonamenti e più sono un attestato di affetto verso i colori del club, ma non automaticamente verso le persone che ne sono a capo. Tradotto: servirà, oggi più che mai, un verdetto del campo che giustifichi una stima così incondizionata.
La Sampdoria – si legge – non può più fallire ora. Le attenuanti sono già finite per i blucerchiati, con Donati che ora potrà inserire Barak nel centrocampo, anche se non è arrivto il tanto atteso attaccante. Sarebbe servito un altro bomber e serve anche un leader, qualcuno che riesca a prendere per mano la squadra:
Non ultimo, servono un bomber (vano è stato l’assalto a Belotti e De Luca) e un leader. Il secondo più necessario del prima. Un uomo di personalità, che sappia far uscire la squadra da una situazione di calma piatta preoccupante, con la stessa aria di fatalismo che già si respirava l’anno scorso.