Calciomercato Sampdoria, i pro e i contro della cessione di Colley: leader difensivo difficile da sostituire, ma vuole davvero rimanere?
Il calciomercato di gennaio, per la Sampdoria, sarà probabilmente segnato da difficoltà e sacrifici. La necessità di far quadrare i conti imporrà, a meno di un arrivo tempestivo di capitali nuovi, di rinforzare la rosa per imporre un’inversione della rotta con alcuni sacrifici di giocatori importanti. E col rischio di svendere più che vendere, e quasi sicuramente a valori diversi rispetto al calciomercato estivo.
Oltre ad Abdelhamid Sabiri, anche il suo grande amico Omar Colley è tra i possibili partenti. Il difensore gambiano, arrivato nell’estate del 2018 per 7,5 milioni più bonus, potrebbe salutare a gennaio proprio per trovare finanziamenti e mettere mano a interventi urgenti alla squadra. Ma ha senso cedere il centrale trentenne proprio in inverno a metà stagione?
Partendo dal perché cedere Colley, si parte dal valore di mercato, oggi stimato in 3,5 milioni. Il centrale ex Genk è uno di quelli da cui la Sampdoria può oggettivamente monetizzare di più, visto che il suo profilo è appetito da alcune squadre e che le sue caratteristiche fisiche attirano pretendenti. Tra queste squadre c’è il Mallorca, squadra di Liga spagnola che lo ha cercato già in estate.
Proprio la squadra maiorchina potrebbe dare una seconda ragione per cedere Colley. Ad agosto, infatti, sembrava che le intenzioni del difensore, o se non altro del suo agente, fossero quelle di lasciare Genova per andare in Spagna. Ma poi, alla fine della storia, è rimasto alla Sampdoria. Solo che, alla luce della situazione incerta in casa blucerchiata, lo stesso difensore potrebbe voler andare via per respirare aria più tranquilla. E cedere di nuovo alla tentazione di quel trasferimento mancato in estate. Se così fosse, un difensore così importante ma distratto da altri pensieri non farebbe bene alla squadra.
Calciomercato Sampdoria, i pro e i contro dell’eventuale cessione di Colley: il Mallorca può tentarlo?
Cessione Sampdoria, Colley: perché cederlo e perché no
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Un Colley con la testa al Mallorca, quindi, dovrebbe essere ceduto. Ma a prescindere il capitano del Gambia è difficile da sostituire per la Sampdoria. E qui veniamo ai contro della possibile sua partenza. A gennaio, peraltro con poche risorse economiche, uno come lui è complicato da rimpiazzare. E’giusto che i blucerchiati si muovano per rimpinguare altri reparti carenti, ma perdere il pilastro della difesa, in una situazione di già poche certezze, sembra un autogoal. Se non sostituito a dovere.
Colley, infatti, è senza dubbio il perno della retroguardia blucerchiata, che sia a 3 o a 4. Con 13 presenze e 1214 minuti in stagione, è quarto per minuti giocati tra i giocatori della Sampdoria, dietro solo a Emil Audero, Francesco Caputo e Tomas Rincon. Peraltro resta l’autore del goal dell’unica vittoria blucerchiata in Serie A finora, quella di Cremona. Attorno a lui si sono avvicendati Jeison Murillo, Alex Ferrari e Bruno Amione. Ma nessuno di loro possiede le doti fisiche e carismatiche di Colley.
Se lui partisse è naturale che andrebbe preso un centrale (si pensa ad Aleksandar Dragovic, classe 1991, che Stankovic conosce dalla Stella Rossa), per avere il pacchetto completo formato da 4. Ma ne servirebbe uno a basso prezzo, esperto e ben piazzato. Non semplicissimo.